“SENZA UN ACCORDO SUGLI OSTAGGI, I PALESTINESI NON TORNERANNO NEL NORD DI GAZA” – È IL MESSAGGIO CHE RECAPITERÀ NETANYAHU AL SEGRETARIO DI STATO USA, ANTONY BLINKEN. L’ESERCITO DELLO STATO EBRAICO ALLARGA LE OPERAZIONI A SUD, MA LA TENSIONE SI È SPOSTATA A NORD, AL CONFINE CON IL LIBANO – QUELLO CON LE MILIZIE FILO-IRANIANE DI HEZBOLLAH, PIÙ ARMATO E BEN ORGANIZZATO DI HAMAS, È IL VERO FRONTE: L’OMICIDIO DEL COMANDANTE AL TAWIL E LE BRIGATE RADWAN…

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'ISRAELE, INTESA OSTAGGI O PALESTINESI NON TORNANO A NORD GAZA'

(ANSA) - Israele non consentirà ai palestinesi di tornare nel nord di Gaza se Hamas non accorderà il rilascio di ulteriori ostaggi. E' il messaggio che Israele recapiterà al segretario di stato americano Antony Blinken, secondo quanto riportato da Axios.

 

Anche se Israele non si oppone in via di principio a consentire ai palestinesi di tornare nel nord della Striscia, a Blinken verrà detto che questo deve avvenire nell'ambito di un nuovo accordo per il rilascio di ostaggi. "Non consentiremo ai palestinesi di tornare nelle loro case nel nord di gaza se non ci sono progressi con il rilascio degli ostaggi", ha messo in evidenza una fonte con Axios.  

 

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ISRAELE, ESERCITO ALLARGA OPERAZIONI A KHAN YUNIS A GAZA SUD

(ANSA) - L'esercito israeliano sta allargando le operazioni a Khan Yunis, una roccaforte di Hamas nel sud della Striscia. Lo ha detto il portavoce militare secondo cui negli attacchi "sono stati uccisi circa 40 terroristi" e scoperti "importanti imbocchi di tunnel così come quantità di armi". A Maghazi, le truppe - ha continuato il portavoce - hanno identificato "operativi della Brigata di Hamas nell'area che sono stati uccisi". La Marina israeliana ha poi colpito "postazioni militari, magazzini di rifornimento e battelli usati dalla forza navale di Hamas"

 

ALTA TENSIONE AL CONFINE NORD DI ISRAELE, NUOVI ALLARMI

sede della mezzaluna rossa di khan yunis bombardata da israele 4 sede della mezzaluna rossa di khan yunis bombardata da israele 4

(ANSA) - Alta tensione al confine nord di Israele con il Libano. Le sirene di allarme per l'arrivo di razzi da oltre confine stanno risuonando nelle località di frontiera a ridosso del sud del Libano. Lo ha detto il portavoce militare. I media parlano della possibiltà dell'infiltrazione di un drone in territorio israeliano dal Libano.

 

IRAN AGLI USA, 'NIENTE MOSSE PROVOCATORIE NEL MAR ROSSO'

(ANSA) - "L'Iran mette in guardia rispetto a qualunque mossa provocatoria o irresponsabile da parte degli Usa che metta pericolo la pace e la sicurezza nella regione e nel Mar Rosso".

 

wissam al tawil wissam al tawil

Lo ha affermato l'ambasciatore della Repubblica islamica presso le Nazioni Unite, Saeed Iravani, in una lettera la segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres. Iravani ha anche respinto le accuse da parte degli Usa e di Israele riguardo a un coinvolgimento di Teheran nei recenti attacchi da parte delle milizie yemenite Houthi, sostenute dall'Iran, contro navi commerciali nel Mar Rosso.

 

"Queste accuse infondate puntano a distogliere l'attenzione dai crimini del regime sionista a Gaza", ha sottolineato Iravani. "Gli Usa non possono negare o coprire l'incontestabile realtà che i recenti incidenti nel Mar Rosso sono direttamente relativi alle continue atrocità di Israele a Gaza", ha aggiunto, come riferisce Isna.

 

DAL MAESTRO NASRALLAH AL GENERALE SOLEIMANI. IL LEADER AL TAWIL UNIVA L’ASSE DEL TERRORE

Estratto dell’articolo di Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

 

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Le foto di Wissam al Tawil ne descrivono l’importanza. Mostrano il numero due della Radwan, l’unità speciale dell’Hezbollah libanese, al fianco del generale iraniano Qasem Soleimani, ucciso dagli americani, e con Mustafa Badreddine, eliminato dagli israeliani. Ma anche con Imad Mugniyeh, anche lui fatto fuori da Israele e considerato la mente strategica del movimento. Ed è seguendo questi «maestri» che al Tawil è diventato uno dei responsabili militari più abili e un bersaglio.

 

Nell’arco di poche settimane lo Stato ebraico ha liquidato il generale dei pasdaran, Sayed Moussawi, a Damasco e l’esponente di Hamas Saleh al Arouri, in esilio a Beirut. Seguiti, sorvegliati e colpiti: una dimostrazione di intelligence accurata ma anche della volontà di insistere con una pressione costante. Israele svolge azioni preventive senza preoccuparsi delle conseguenze future. Conta il pericolo immediato e […] la Radwan lo è.

 

[…] È composta da circa tremila miliziani, addestrati da consiglieri iraniani, ed è suddivisa in formazioni miste. Può agire con numeri consistenti oppure attraverso nuclei di 7-10 elementi, con l’appoggio logistico in una serie di villaggi nella parte meridionale del Libano.

 

È armata con fucili d’assalto, lanciagranate, droni, moto, quad, fuoristrada e sistemi anticarro, buona tecnologia. Il movimento le mette a disposizione il meglio e la sostiene con un ottimo servizio di spionaggio.

 

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La sezione genieri si è occupata della costruzione di tunnel, bunker, depositi nell’area sud, rifugi dove sono stoccati materiale bellico e rifornimenti in modo che le diverse componenti della «brigata», non importa se grandi o piccole, possano agire in modo autonomo nel caso di un’invasione. Diversi plotoni e lo stesso al Tawil sono stati mandati in Siria ad assistere il regime di Assad nella guerra ai ribelli. Un riconoscimento delle loro capacità.

 

In questi anni i combattenti della Radwan hanno seguito corsi finalizzati a tre tipi d’operazioni. La prima: tiri contro le postazioni di Israele dall’altra parte della frontiera, per danneggiare installazioni, punti d’osservazione, antenne. La seconda: infiltrazioni attraverso la barriera con tattiche mordi-e-fuggi con le quali prendere prigionieri. Risultato già raggiunto nel 2006. La terza: attacco ai kibbutz, occupazione del sito, resistenza a oltranza usando gli ostaggi come scudi; ciò che ha fatto Hamas il 7 ottobre.

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Infatti, lo Stato maggiore di Israele avrebbe prestato minore attenzione a quanto stavano preparando i mujaheddin a Gaza ritenendo che la sfida più concreta fosse quella incarnata dalla Radwan e da un paio di unità simili. Per questo il governo Netanyahu […] ha più volte chiesto il suo ritiro oltre la linea del fiume Litani.

 

L’unità non finisce certo con al Tawil. La dirige Ibrahim Akil, un veterano che è nei ranghi dell’Hezbollah dagli anni ’80, esperto di guerriglia e «lavori» clandestini. Un personaggio che interessa anche agli americani: Washington ha offerto in aprile una taglia da 7 milioni di dollari.

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