Estratto dell’articolo di Flaminia Savelli per “il Messaggero”
Vessata, insultata, isolata. Costretta a subire minacce davanti alle due bambine. Poi l'epilogo al culmine dell'ennesima aggressione con la fuga in strada e il coraggio di chiamare la polizia. «Avevo paura delle ritorsioni della sua famiglia» ha raccontato la vittima una volta soccorsa dagli agenti delle Volanti. Una lunga narrazione terminata con l'arresto di un appartenente al clan sinti, Armando Casamonica, di 33 anni con precedenti per droga e truffa. Ora in carcere e accusato di maltrattamenti in famiglia.
Mentre la compagna, con le due bimbe, sono state affidate a una struttura protetta.
Una lunga narrazione dei fatti quella fornita dalla vittima: «Ci siamo conosciuti nel 2020 tramite Facebook. Vivevo all'estero e dopo alcuni mesi ci siamo innamorati e mi sono trasferita con le mie figlie a casa sua». Ma la relazione è diventata violenta e burrascosa in pochi mesi. Un'escalation di maltrattamenti verbali e fisiche. Per tre volte, solo nel mese di agosto, i vicini di casa hanno chiamato le forze dell'ordine per le grida, le botte e i pianti delle bimbe che sentivano arrivare dall'appartamento. Intanto la donna era sempre più isolata: «Era geloso e mi ha costretto a cambiare numero di telefono» […]
villette sgomberate ai casamonica 5
Non solo: l'uomo utilizzava il suo profilo social per insultarla pesantemente quando litigavano. Quindi una breve separazione nel mese di ottobre per poi riprendere la storia. Fino mercoledì mattina quando la ragazza ha letto dei messaggi compromettenti sul cellulare del compagno: «Non appena gli ho domandato chi fosse la ragazza è scattato e mi ha aggredita. Dalle parole è passato ai fatti, mi ha spinta contro il muro ma sono riuscita a scappare via e a portare via le mie bimbe» ha riferito. Ancora una volta, il 33enne non le ha lasciato scampo, l'ha seguita in strada urlandole: «Adesso vengo lì e ti meno».
un casamonica con migliaia di euro in mano
Una fuga in cui ha girovagato per alcune ore, si è rifugiata in un bar della zona e poi ha trovato il coraggio di chiamare la polizia. Quando gli agenti delle Volanti l'hanno raggiunta, era sconvolta e in stato di choc. Dopo averla confortata e tranquillizzata, ha deciso di procedere per vie legali. […] «Temo per la mia incolumità e per quella delle mie bambine» […] Mentre la vittima era in commissariato e riferiva agli investigatori quanto appena avvenuto, il 33enne ha iniziato a inoltrare messaggi audio, vocali in cui ribadiva la volontà di aggredirla, picchiarla se non fosse tornata a casa. E poi insulti alla donna: «Ti meriti solo della cattiveria», «Ti giuro su mio nonno che questa volta non la passi liscia», «Fai schifo» e ancora: «Questa volta ammazzo te e le tue figlie come un cane». […]
Alla vista delle divise blu, l'uomo ha iniziato a inveire ancora una volta contro la compagna, seppur assente, in direzione della finestra: «Io ti ammazzo, mi hai denunciato». Per poi scagliarsi contro i poliziotti che dopo diversi tentativi e attimi di tensione, sono riusciti a riportare la situazione alla calma e a trasferire l'arrestato negli uffici del commissariato e infine, il trasferimento in carcere.