Dafne Roat per il "Corriere della Sera"
«Vorrei dire grazie a chi ha avuto il coraggio di richiamare alla memoria una sofferenza lasciata alle spalle. Non e facile riaprire le ferite». Il pensiero di Emanuela Pedri va alle colleghe e ai colleghi della sorella Sara, gli stessi che sarebbero finiti nel mirino del primario Saverio Tateo e della sua vice Liliana Mereu, che avrebbero subito umiliazioni e demansionamenti. L’informativa dei carabinieri del Nas di Trento, consegnata nei giorni scorsi alla pm Licia Scagliarini, evidenzia presunti maltrattamenti all’interno del reparto e riaccende le speranze nei familiari della giovane ginecologa di Forli, 31 anni, scomparsa il 4 marzo nella zona del ponte Mostizzolo (un’area tristemente nota per i suicidi) dopo aver inviato una lettera di dimissioni all’azienda sanitaria.
Sarebbero almeno 14 i professionisti (compresa Sara), tra medici, infermieri e ostetriche, presi di mira con demansionamenti e insulti a partire dal primo gennaio 2018. La relazione del Nas sembra confermare i dubbi dei familiari e traccia un quadro fatto di ombre e silenzi dove il dramma di Sara Pedri sembra sia solo la punta di un iceberg. I militari, stando a quanto trapela, ipotizzano il reato di maltrattamenti. Sara la Procura adesso a valutare sulla base degli atti del Nas.
Ad oggi l’ex direttore dell’unita operativa di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Santa Chiara di Trento e la sua vice non sono indagati. La Procura, che continua a mantenere il massimo riserbo, attende per fine mese la relazione finale degli ispettori ministeriali che potra essere utile per far luce sul clima lavorativo all’interno dell’unita operativa.
Sul tavolo della pm ci sono gia gli atti della commissione interna all’azienda sanitaria che ha portato alla luce «criticita» e «fatti oggettivi» tali da spingere la direzione dell’azienda al trasferimento di Tateo e Mereu. Nel frattempo il 18 e il 20 agosto i due professionisti saranno ascoltati dalla commissione disciplinare dell’azienda sanitaria che ha aperto un procedimento, mentre l’Ordine dei medici ha avviato anch’esso una prima fase istruttoria.
l due dirigenti, attraverso i loro avvocati Salvatore Scuto, Vincenzo Ferrante, Laura Tamilia e Franco Rossi Galante, continuano ribadire l’assoluta estraneita alle accuse. Ma le conclusioni dell’indagine del Nas, che a inizio agosto avevano effettuato un sopralluogo nel reparto, acquisendo documentazione relativa all’organizzazione e ai turni, sembrano confermare anche la testimonianza delle sei ginecologhe che avevano denunciato un clima di forti pressioni, «vessazioni mortificanti» e «umiliazioni».
liliana mereu col primario saverio tateo
Ora la speranza di Ema- nuela e che emerga la verita su quello che accadeva nel reparto di ginecologia. «Vor- rei capire perche mia sorella stava cosi male, e quello che farebbe chiunque», spiega Emanuela che in fondo al cuore custodisce la speranza che Sara sia ancora viva.
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