UN LIKE CI SEPPELLIRA’ - FACEBOOK FA MALE ALLA NOSTRA AUTOSTIMA: QUANDO NON RICEVIAMO I “MI PIACE” DESIDERATI L’UMORE CROLLA SUBITO E CI SENTIAMO DEPRESSI - LO SOSTIENE UNO STUDIO PUBBLICATO SULL’“AMERICAN JOURNAL OF EPIDEMIOLOGY” - L’ASPETTATIVA DI PIACERE, QUANDO VIENE DELUSA, GENERA MALUMORE - ECCO LO STUDIO

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Simonetta Caminiti per “il Giornale”

 

DEPRESSIONE DA FACEBOOK DEPRESSIONE DA FACEBOOK

Altro che amicizie, gradimento, condivisione, e tutto quel piccolo vocabolario di parole importanti che stridono col concetto di solitudine. Altro che Facebook, e l' illusione che abbia migliorato le nostre vite, insomma: lo stabilisce uno studio pubblicato dall' American Journal of Epidemiology secondo cui c' è una stretta connessione tral' utilizzo del social network e lo stato di salute e la soddisfazione personale dell' utente.

 

DEPRESSIONE DA FACEBOOK DEPRESSIONE DA FACEBOOK

Gli autori dello studio (Holly Shakya, professore all' Università della California a San Diego, e Nicholas Christakis, direttore dello Human Nature Lab a Yale) hanno deciso di monitorare la salute mentale e le vite sociali di 5.208 adulti, accedendo direttamente alle attività su Facebook dei soggetti esaminati per due anni, tra il 2013 e il 2015. Ecco un esempio significativo dei loro risultati: pubblichiamo qualcosa cui teniamo molto, qualcosa che siamo sicuri genererà commenti e like in gran quantità: ma, se questo non succede, il nostro stato d' animo peggiora dal 5 all' 8%.

 

depressione depressione

L' aspettativa di piacere, di essere apprezzati in quella teca di cristallo dove tutto è confezionato per accogliere e numeri, soprattutto numeri, delusa e ferita può determinare molta frustrazione. Soprattutto in un contesto impietoso, aggiornato in tempo reale, con un pubblico che c' illudiamo di aver scelto, ma col quale si instaurano piccole-grandi ansie di prestazione e momenti sottilmente agonistici.

 

La ricerca, dunque, ha permesso di mappare nei minimi dettagli i «mi piace», le astinenze e la periodicità degli aggiornamenti del famoso «diario». La risposta ufficiale del social network? Facebook ha a contro-citato uno studio del professor Robert Kraut della Carnegie Mellon University, secondo cui gli effetti di internet dipendono dalla quantità di tempo che l' utente trascorre online.

 

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Lo stesso studio in difesa del social network precisa che gli utenti Facebook che hanno ricevuto più commenti e più «mi piace», godono di una «soddisfazione sociale più alta dall' 1 al 3% rispetto agli altri.». Eppure, ci sono altre due ricerche pubblicate da Il Post a sbugiardare l' idea di felicità che deriverebbe dall' uso del celebre social.

 

Uno è stato condotto su 1.787 adolescenti americani, e mostra che i social network hanno fatto aumentare il loro senso di isolamento; l' altro, invece, realizzato su 1.500 giovani britannici, ha messo in luce come i siti internet, in particolare quelli che si basano sulle immagini, hanno alimentato i sentimenti di ansia e inadeguatezza.

 

Un terno al lotto su quanto piacerà la fotografia, debitamente curata e filtrata, o la canzone, o l' espressione di un pensiero che preme nella mente per essere condiviso: quasi che non avesse più senso averlo dentro, altrimenti. Un terno al lotto i cui risultati possono compromettere l' autostima di individui non abbastanza strutturati che cercano conferma nell' emisfero virtuale. «Sostituire interazioni personali dirette con i contatti on line può minacciare la salute avvisano i ricercatori -. Quello di cui la gente ha davvero bisogno è di amicizie e di interazioni reali».

 

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