Gianni Perrelli per “il Venerdì - la Repubblica”
Gironzoli smarrito in una stazione della tube di cui ignoravi perfino l' esistenza. Per tornare sulla retta via tenti di decifrare i geroglifici della mappa e ti arrampichi inutilmente sulle quattro espressioni di inglese elementare che ti hanno appiccicato a scuola. Realizzi che se ti va bene al massimo sarai in grado di tornare in albergo.
Da solo non riuscirai mai a fare il tour dei mitici stadi londinesi che avevi programmato di goderti in solitaria. O dei locali jazz che tanto ti hanno decantato. Per i giri dei musei puoi sempre arruolarti nei gruppi organizzati che aborri.
Per il ristorantino etnico che ti hanno raccomandato ricorrerai a un costosissimo taxi.
Ma hai la sensazione frustrante che sarà un' impresa visitare Londra in autonomia come vorresti, assecondando i tuoi gusti e le tue esigenze. Un' occasione perduta? Forse non più. Grazie a una startup italiana che si ispira ai principi della sharing economy (Uber, Airbnb).
Local Freddie (da friendship e freedom, amicizia e libertà) ti offre una guida turistica privata, che parla la tua lingua, è esperta degli interessi che coltivi e si impegnerà a semplificarti il viaggio introducendoti senza perdite di tempo negli itinerari desiderati. Basta una telefonata o un clic sull' applicazione. In brevissimo tempo sarai raggiunto da un Local Freddie: con 27 sterline l' ora per le prime due ore (30 euro circa), che poi scendono a 23 per le ore successive, la guida amica, radicata da tempo a Londra, risolverà ogni contrattempo, esaudendo ogni richiesta. Catturare lo spirito dei quartieri emergenti.
Scoprire le attrazioni più nascoste. Scovare le opportunità di shopping. Cogliere i nuovi trend (artistici, musicali e di costume) di una metropoli che è da sempre una fucina della creatività. Gustare le cucine più eccentriche.
Immergersi nel caleidoscopio della vita notturna. Ma anche semplicemente rendere più gradevole la vacanza ai bambini scegliendo fra le infinite suggestioni della metropoli. Un menù che non ha limiti di spazio né di tempo.
L' idea è venuta a Vittoria Arnold, una giovane imprenditrice di Milano, esperta di turismo e di arte. «Ero in vacanza con amici a San Pietroburgo» racconta. «Dopo un paio di giorni ci siamo resi conto che stavamo girando a vuoto. Quasi nessuno lì parlava inglese. Era difficilissimo comunicare. Anche il minimo spostamento diventava un problema. Dopo una serata trascorsa a cercare inutilmente un ristorante che non fosse turistico, mi sono riavviata verso l' albergo. E ho avuto l' illuminazione».
«Sì, se ti accorgi di non afferrare l' anima di una città, puoi sempre cercare di uscire dall' angolo con le guide, con i tour operator o intrupparti nei circuiti dietro un ombrellino» riconosce il suo socio Paolo Giorgetti, ricercatore tecnologico, «ma se vuoi goderti posti inediti, esplorare la vera vita di una metropoli, hai bisogno di un approccio diverso. Di un volto amico che sappia trasformare il viaggio in un' emozione».
Il progetto è sostenuto da un gruppo di imprenditori privati. Si parte da Londra, metropoli globale. Ma si pensa già di estendere l' offerta a Madrid. E si prepara anche lo sbarco in Italia.