1. COME FARÀ QUEL GRAN PEZZO DI MELANIA TRUMP, ABITUATA ALLO SFARZO E AI PALAZZI EXTRALUSSO, AD ABITUARSI ALLE DUE CAMERE E TINELLO CHE LE OFFRE LA CASA BIANCA?
2. E INFATTI LA FUTURA FIRST LADY STA GIA’ PIANIFICANDO IL RESTYLING: POLTRONE IN STILE LUIGI XV IN ORO E TESSUTO DAMASCATO, PIANTE TROPICALI, L'ORTO DI MICHELLE SARÀ SOSTITUITO DA UN CAMPO DA MINIGOLF E IL GIARDINO RISTRETTO PER FARE POSTO AI SUV
3. MAGARI QUALCHE NANO DA GIARDINO IN ORO E UN PAIO DI STATUE COME IL LEONE A MISURA D'UOMO CHE IL PICCOLO BARRON CAVALCA DI SOLITO NELL'ATTICO AL 725 DI FIFTH AVENUE

Condividi questo articolo


Francesco Semprini per “la Stampa”

 

DONALD TRUMP - MELANIA E IL FIGLIO BARRON DONALD TRUMP - MELANIA E IL FIGLIO BARRON

I maligni sostengono che ieri, durante la loro visita esplorativa alla Casa Bianca, Donald e Melania Trump si siano guardati con una certa attenzione intorno per capire quali ritocchi apportare al 1600 di Pennsylvania Avenue in vista del loro ingresso. Uno scambio di occhiate per mettere giù una bozza di make-up: il 20 gennaio del resto è dietro l' angolo, e personalizzare la Casa Bianca in stile Trump non è certo cosa da poco.

 

È vero, c' è un protocollo che impone di rispettare certi standard di buon senso e buon gusto per chi mette piede in residenza, ma «The Donald» è senza dubbio un presidente sui generis, e con lui lo sarà anche la Casa Bianca.

 

donald e melania trump donald e melania trump

Per capirlo basta dare un' occhiata agli interni della magione sospesa tra le nuvole dove i neoconiugi presidenziali vivono. Il 58esimo piano della Trump Tower sulla Quinta Avenue è un concentrato di oro e marmi a metà tra la reggia di Versailles e il villone di Scarface. Uno stile tagliato proprio sul tycoon, che all' inizio degli Anni Ottanta diede indicazioni ben precise all' architetto dei supervip, Angelo Donghia, per realizzare tanta magnificenza.

 

Giallo ocra, beige, rosa, rossastro, alternati o rimescolati: è questa la declinazione cromatica che la Casa Bianca potrebbe assumere nei prossimi quattro anni, se non di più. C' è chi parla di «Golden House» perché il bianco è troppo poco, quasi banale, per un presidente come «super Trump».

 

DONALD TRUMP E MELANIA ALLA CASA BIANCA DONALD TRUMP E MELANIA ALLA CASA BIANCA

Anche perché se «l'America torna a essere grande di nuovo», di tale grandezza bisogna farne sfoggio. A partire dalle rubinetterie del bagno sino all'Ufficio ovale, dove ieri il presidente uscente e quello entrante hanno avuto il loro primo colloquio ufficiale. E dove The Donald avrebbe immediatamente pensato a un posto per la scrivania in stile Luigi XIV oggi posta nello suo studiolo che affaccia su Central Park.

 

casa trump con marmo e finiture in oro zecchino casa trump con marmo e finiture in oro zecchino

E quando Donald e Barack hanno parlato davanti ai giornalisti, il tycoon stava già prendendo le misure della «frugale» poltroncina su cui era seduto per piazzare al suo posto la sedia in stile Luigi XV (una rarità) in oro e tessuto damascato con gambe corte curvilinee e braccioli accorciati. Il tour della Casa Bianca al fianco di Michelle ha invece permesso a Melania di prendere le misure per i primi interventi.

 

Innanzitutto via l' orto, «tanto Donald mangia junk food», e al suo posto un campo da minigolf, otto buche, perché le voglie del presidente vanno sempre assecondate. I giardini vanno ridotti, tutto quel verde inutilizzato è uno spreco, sarebbe il caso invece di allargare lo spazio per il parcheggio dei Suv degli ospiti.

 

casa trump casa trump

Infine qualche bel nano da giardino, rigorosamente in oro, e perché no qualche pianta tropicale, magari portata dalla magione Mar-a-Lago, in Florida. A completare l' opera un paio di statue esotiche come il leone a misura d' uomo che il piccolo Barron cavalca di solito nell' attico al 725 di Fifth Avenue. Tutta da rifare anche la stanza di Bo, il cane degli Obama, perché Spinee, il fedelissimo di Trump, ha ben altre esigenze. Certo, in mancanza dell' architetto Donghia, deceduto molto tempo fa, a chi si affiderà The Donald per questo restyling?

 

donald trump barack obama donald trump barack obama

C' è chi dice che su questo sia in corso un contenzioso con Melania: lei vorrebbe avere carta bianca al riguardo, del resto il suo di restyling dai tempi delle passerelle fa sperare in qualcosa di meglio. Basti vedere gli abiti Ralph Lauren, Michael Kors o Rouland Mouret indossati nelle occasioni importanti, dalla convention di Cleveland alla notte elettorale. Abiti di un certo stile, in nero ma soprattutto in bianco, colori più adatti alla White House. Chissà se in mancanza di altri incarichi adeguati per la neo First Lady il presidente si convincerà a concederle questa delega? L' America del buon gusto tifa per lei.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…

FLASH – COME HANNO PRESO AL PENTAGONO LA NOMINA DI QUELLO SVALVOLATO DI PETE HEGSETH COME SEGRETARIO DELLA DIFESA? MALISSIMO! PRIMA DI TUTTO PER UNA QUESTIONE GERARCHICA: COME FA UN EX CAPITANO A COMANDARE SUI GENERALONI? CERTO, NON SAREBBE IL PRIMO: IN PASSATO ALTRI CAPOCCIONI NELLO STESSO RUOLO NON AVEVANO ALTI GRADI MILITARI (ANCHE RUMSFELD ERA "SOLO" UN CAPITANO MENTRE LLOYD AUSTIN, L’ATTUALE SEGRETARIO, È UN GENERALE A QUATTRO STELLE) - SU HEGSETH PESANO SOPRATTUTTO L’INCOMPETENZA E LA "PROMESSA" DI PURGARE I VERTICI MILITARI NON FEDELI A TRUMP...

DAGOREPORT - MELONI MUSK-ERATA - LA POLITICA DELLA PARACULAGGINE: DOPO L'INTERVENTO DI MATTARELLA, PUR DI NON DARE TORTO Ai GRAVISSIMI ATTACCHI DI ELON MUSK ALLA MAGISTRATURA ITALIANA, GIORGIA MELONI FA IL 'CAMALEONTE IN BARILE': "ASCOLTIAMO SEMPRE CON GRANDE RISPETTO LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA” - ATTENZIONE! OVVIAMENTE LA STATISTA DELLA GARBATELLA NON HA IL CORAGGIO DI SOTTOSCRIVERE IN UN COMUNICATO STAMPA UFFICIALE DEL GOVERNO TALE IRRIDENTE DICHIARAZIONE NEI CONFRONTI DEL CAPO DELLO STATO. FA CIO' CHE SA FARE MEGLIO: LA DUCETTA FURBETTA. E SULLE AGENZIE STAMPA COME UN GHIGNO BEFFARDO SI LEGGE: “SI APPRENDE DA FONTI DI PALAZZO CHIGI”. MANCO FOSSE UN'INDISCREZIONE TRAPELATA CHISSA' COME - L'ULTIMO RETWEET DI MUSK: "HA RAGIONE GIORGIA MELONI"

DAGOREPORT - I DESTRONZI DE’ NOANTRI, CHE HANNO BRINDATO AL TRIONFO DI TRUMP, SI ACCORGERANNO PRESTO DI AVER FESTEGGIATO UNA VITTORIA DI PIRRO – LA POLITICA ESTERA SARÀ LA DISCRIMINANTE DI QUEL POPULISMO TRUMPIANO (“IO SONO UN POVERO CHE HA FATTO I SOLDI”; CIOÈ: ANCHE TU PUOI FARCELA..) CHE HA SEDOTTO MINORANZE ETNICHE E CLASSE LAVORATRICE: "L’UNIONE EUROPEA SEMBRA COSÌ CARINA, MA CI STA DERUBANDO NEGLI SCAMBI COMMERCIALI E NOI LA DIFENDIAMO CON LA NATO: L'UE DOVREBBE PAGARE QUANTO NOI PER L'UCRAINA" - IL CAMALEONTISMO DELLA PREMIER MELONI, SEMPRE COSÌ PRO-BIDEN E FILO-ZELENSKY, DAVANTI ALLE MOSSE ISOLAZIONISTICHE DEL TRUMPONE (DAZI SULL'EXPORT ITALIANO), CON UN ALLEATO DI GOVERNO TRUMPISSIMO COME SALVINI, VERRÀ MESSO A DURA PROVA: LA DUCETTA ALLE VONGOLE STARÀ CON L’EUROPA DI URSULA O CON L’AMERICA DI "THE DONALD"?