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Estratto dell’articolo di Erica Di Blasi per “Il Messaggero”
Quello che all'inizio sembrava un incidente sul lavoro, si è rivelato un omicidio. La vittima è stata spinta giù dalle scale da un suo collega. Il delitto risale allo scorso 14 dicembre e ha come sfondo un cantiere di Torino. A scoprire quello che è effettivamente successo sono stati i carabinieri della compagnia Oltredora che hanno fermato ieri un trentenne, collega della vittima, che ha alcuni precedenti.
Salvatore Colletta, operaio edile originario di Napoli di 46 anni, è stato trovato ferito da alcuni colleghi dopo essere precipitato dalle scale: «È stato un incidente». La vittima è caduta in un cantiere di ristrutturazione in corso Ferrara, periferia nord, morendo dopo una notte di agonia in ospedale.
Le testimonianze raccolte dai carabinieri hanno però fatto emergere sin dai primi momenti numerosi dubbi, facendo alla fine convergere i sospetti su un collega. Poi la svolta e l'atroce verità: la vittima sarebbe stata spinta giù da una rampa di scale riportando lesioni mortali. Il giorno del presunto incidente Colletta non è andato al lavoro perché malato: quello stesso pomeriggio però si era presentato ugualmente in cantiere per incontrare due colleghi.
Lì sarebbe nata una lite con il tragico epilogo, ad allertare i soccorsi sono stati gli stessi colleghi dell'operaio. Il trentenne è stato fermato con l'accusa di omicidio preterintenzionale. «Ha perso l'equilibrio ed è caduto dalle scale», hanno raccontato i colleghi ai carabinieri. Le versioni contraddittorie tuttavia non hanno convinto gli investigatori, che hanno deciso di approfondire.
Dalle indagini è emerso che tra la vittima e un collega di 30 anni, di Torino, è scoppiata una lite poco prima della caduta. Screzi personali, legati a soldi prestati, un debito non saldato. Probabilmente il collega voleva solo chiudere quella discussione imponendo il suo punto di vista, ma una spinta di troppo è stata fatale all'operaio. Colletta è caduto dalle scale e ha battuto violentemente la testa.
Il collega che è stato arrestato ha cercato in un primo momento di difendersi: «È stato un incidente, come devo dirvelo. Noi non centriamo. Eravamo lì perché stavamo lavorando». Colletta quel giorno non si è nemmeno presentato al cantiere, salvo recarsi nel pomeriggio proprio per quel chiarimento che avevano programmato. In pochi istanti la situazione è degenerata, si sono sentite delle urla, poi un tonfo. Colletta era riverso alla base della rampa, agonizzante. I due colleghi, quello che l'ha spinto e l'amico, si sono fatti prendere dal panico ma hanno comunque chiamato i soccorsi, un gesto, sospettano gli inquirenti, forse volto a crearsi un alibi. […]