Non c' è pace per Alexandre Benalla. L' ex collaboratore del presidente francese Emmanuel Macron, è stato posto ieri sera in detenzione provvisoria. Benalla è accusato di aver infranto i termini del suo controllo giudiziario, nel quadro dell' inchiesta sulle violenze del primo maggio in Place de la Contrescarpe a Parigi. Mentre sui media continuano ad arrivare nuove e imbarazzanti intercettazioni dell' ex bodyguard di Macron: avrebbe anche negoziato contratti con oligarchi russi.
L' ex braccio destro di Macron era stato convocato al Palazzo di Giustizia di Parigi insieme al collega Vincent Crase, a sua volta responsabile della security del partito La République En Marche. Dopo i nastri audio rivelati nei giorni scorsi da Mediapart, Benalla è accusato, in particolare, di aver avuto contatti con Vicent Crase, nonostante la giustizia glielo avesse vietato.
L' ex guardia del corpo ventottenne avrebbe negoziato personalmente, quando si trovava ancora all' Eliseo, un contratto da 294mila euro tra la società di security, Mars, diretta dal suo amico Vincent Crase, e l' oligarca russo Iskander Makhmudov, considerato vicino al presidente Vladimir Putin. Contattati dal quotidiano francese Le Monde, né Benalla né Crase hanno voluto rispondere alle accuse.