Federico Berni per il “Corriere della sera”
Il panico si impossessa subito di Flavio La Manna, 26 anni e un' aria ancora da ragazzino, quando scende dalla macchina di servizio con la quale ha appena travolto Aristide Dentice, 65 anni. Flavio osserva il motociclista a terra.
Lo crede morto. Rientra in macchina, estrae dal fodero la pistola d' ordinanza, la rivolge contro di sé e preme il grilletto.
Sono passate da pochi minuti le 4 della notte tra martedì e ieri, in piazza Emilia, a ridosso del centro di Milano, riecheggia soltanto il rumore dello sparo. I soccorritori trovano entrambi ancora vivi. Ma è purtroppo una questione di breve tempo: appena terminato il trasporto in ospedale, viene di fatto constatato il decesso di entrambi gli uomini.
Le indagini sulla tragedia avvenuta nella piazza in cui si incrociano viale Piceno e corso XXII Marzo sono affidate agli agenti della polizia locale, rimasti sul posto mentre le ambulanze correvano verso il Policlinico e il Niguarda. Da una prima ricostruzione, anche se i dubbi sembrano essere davvero pochi, la Fiat Panda di servizio guidata da La Manna, guardia giurata dell' agenzia «Axitea», proveniente dalla zona est della città e diretta verso il centro, transita con il semaforo rosso. In questo preciso istante, lateralmente rispetto al percorso di La Manna, arriva Dentice, campano di Torre del Greco, in sella alla sua motocicletta, una Yamaha Fazer grigia.
Quest' ultimo, sempre stando agli accertamenti della polizia locale, frena d' istinto, perdendo però il controllo del mezzo, che perde aderenza alla strada, bagnata dalla pioggia che per giorni non ha dato tregua in città. Dentice, in una frazione di secondo, si ritrova disarcionato dalla moto e poi, scivolando, va a finire proprio sulla traiettoria della Fiat, che lo centra in modo violentissimo. Un impatto letale. La Manna, sceso dal veicolo, corre verso il corpo di Dentice, che lavorava all' Ortomercato, era sposato e aveva due figli.
La guardia giurata si rende conto che la situazione è drammatica. Probabilmente è convinto che non ci sia più nulla da fare, impugna l' arma e si spara. Il decesso dei due verrà dichiarato un' ora dopo, a pochi minuti di distanza.
Sul posto intervengono anche i carabinieri, che sulla morte del 26enne escludono altre ipotesi al di fuori di quella del gesto volontario.
La Manna era originario di Mazzarino, in provincia di Caltanissetta. Sulla sua pagina Facebook, tra le foto in mimetica prima di un incontro di softair, e alcuni post di sostegno alle forze dell' ordine, sono arrivati tanti messaggi di cordoglio, ma anche di critica nei confronti della sua decisione.