“Non mi pare ci siano altri grandi nemici, sono io l’unico nemico del Festival. Ha ragione Dagospia quando scrive che per trovare un etero a Sanremo bisogna cercare in seconda fila Malgioglio. C’è uno squilibrio sul palco, troppi gay”. Lo dice Mario Adinolfi, leader del Popolo della Famiglia, a La Zanzara su Radio 24. “Io me la prendo – dice Adinolfi – con i testimonial dell’utero in affitto, ogni anno è la stessa cosa. Ieri Nicole Kidman ed Elton John, oggi Tiziano Ferro, Ricky Martin, Carmen Consoli.
Non è casuale. C’è una lobby Lgbt che riesce ad imporre certi ospiti, che vogliono imporre stili di vita pericolosi. Sono quelli che l’anno scorso hanno imposto il nastrino arcobaleno, quest’anno arriva Tiziano Ferro che quando cantava Tenco non sapeva manco cosa cantasse e Ricky Martin che cantava roba di 25 anni fa. Martin lo abbiamo pagato profumatamente pagato e mentre cantava sudava come un maiale. Lo abbiamo pagato coi soldi nostri per comprare un bambino, cosa che in Italia è un reato. La Rai istiga a commettere un reato, cioè l’utero in affitto. Ricky Martin vuole acquistare un altro paio di ragazzini coi soldi che abbiamo pagato noi”.
“I siti porno – dice poi Adinolfi – vanno bloccati. Impongono ai giovani certi modelli sessuali, ti costringono a essere performante. Il blocco è una cosa che si può fare”. “Saranno quindici anni – dice Adinolfi – che non vedo un film porno e non ho bisogno di masturbarmi, ho compagnia. Non ho bisogno di farmi le seghe. La masturbazione è comunque un peccato, ma fare l’amore è più bello.
Per la Chiesa cattolica la masturbazione è un peccato. Io da cattolico penso che la masturbazione sia un peccato. E anche il sesso anale resta un peccato, un cattolico non dovrebbe farlo. E produce i danni fisici che ha spiegato la dottoressa De Mari. E’ incontestabile”. Dopo la vicenda di Don Contin deve finire il celibato dei preti?: “No. Hanno scelto di fare i preti e dedicarsi alla Chiesa. Non possono fare sesso. Don Contin non doveva fare il prete, se aveva questi desideri”.