Estratto dell’articolo di Gianluca Di Feo per “la Repubblica”
Dalla luce più intensa scaturiranno le tenebre. Quella che sembra una profezia apocalittica è invece la natura delle armi laser, per niente fantascientifiche ma già operative in tutto il mondo. Anche se l'annuncio del vicepremier russo Borisov sullo schieramento in Ucraina di un sistema di questo tipo è stato accolto con scetticismo, l'ingresso sul campo di battaglia del "raggio che uccide" è solo questione di mesi.
L'evoluzione tecnologica dell'ultimo decennio ha aperto le porte a una rivoluzione bellica, che potrebbe cancellare cinque secoli di polvere da sparo e di pallottole. La forza distruttiva non si misurerà più in calibri, come avviene oggi per l'artiglieria, ma in kilowatt.
Israele ha una variante dello scudo di "Iron Dome" con un fascio di luce al posto dei missili; l'Us Navy è appena riuscita ad abbatterci un cruise; i turchi lo hanno installato sui droni e i cinesi vendono persino un fucile simile a quelli di Star Wars. Le potenzialità sono sconvolgenti: questi raggi letali di energia sono silenziosi, invisibili, velocissimi, di gittata enorme e facili da dirigere sul bersaglio.
Paradossalmente, si ritiene che saranno addirittura più economici delle munizioni attuali. Non è una sorpresa, ma il punto d'arrivo di uno sviluppo cominciato cinquant' anni fa con l'invenzione dei "puntatori" laser che guidavano le bombe di precisione, impiegati dagli americani in Vietnam.
[…] Gli americani […] hanno messo un laser sugli Stryker a otto ruote motrici, il blindato più diffuso, che avranno un raggio da 50 kilowatt: a fine settembre sarà pronto il primo plotone, creando uno schermo di luce che spazzerà via i droni, efficace - si sostiene - pure contro razzi e mortai.
E si lavora a un cannone da 300 kilowatt da piazzare sugli aerei, sostituendo bombe e missili. Il cielo infatti è la dimensione perfetta per sfruttare le caratteristiche di questi impulsi: non ci sono ostacoli, bisogna solo calcolare bene l'umidità dell'aria che può deformare il raggio. Ancora meglio si comportano nello spazio, dove tutti temono si possa scatenare la prima guerra laser.
A fare paura è il vantaggio di Pechino, che avrebbe messo a punto un sistema minuscolo da 5 megawatt: l'arma finale contro qualsiasi satellite. Per accecare non solo le spie orbitanti ma anche la rete gps e le comunicazioni globali, facendo calare sul mondo le tenebre elettroniche.
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