MENTRE NOI BUTTIAMO VIA LE MASCHERINE, PECHINO VA IN PANICO PER 51 NUOVI CASI - LA CAPITALE CINESE ANNUNCIA LA CHIUSURA DI 45 STAZIONI METROPOLITANE PER CERCARE DI RALLENTARE IL CONTAGIO DA COVID - PER BUONA PARTE DEI 21 MILIONI DI ABITANTI LA FINE DELLE VACANZE DEL PRIMO MAGGIO HA PORTATO POCO SOLLIEVO DA UN LOCKDOWN CHE RENDE DIFFICILE ANCHE TROVARE DEL CIBO: I CINESI STANNO ESAGERANDO O SANNO QUALCOSA CHE ANCORA NOI NON SAPPIAMO? C'E' UNA NUOVA VARIANTE IN CIRCOLO?

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Stefano Vecchia per “Avvenire

 

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Corre la paura a Pechino e nonostante soli 51 nuovi casi registrati ieri le autorità hanno annunciato la chiusura di 45 stazioni delle linee ferroviarie metropolitane, il 14 per cento del totale, ma per cercare di rallentare il contagio sono state pure sospese le corse di 158 linee di autobus.

 

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Al centro della preoccupazione è ancora il distretto di Chaoyang, nevralgico perché ospita ambasciate, iniziative commerciali e di svago, ma «a rischio elevato» sono una dozzina di aree e altre 35 sono classificate a medio rischio. Per buona parte dei 21 milioni di abitanti la fine delle vacanze connesse con il Primo maggio ha portato poco sollievo da un lockdown che rende difficile soddisfare le necessità primarie.

 

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Cibo e altri generi di prima necessità devono essere recapitati dai servizi di consegna che faticano a sostenere la richiesta. Chiusi anche bar e ristoranti se non per i servizi a domicilio, restano sospese le lezioni nelle scuole, mentre le località di interesse artistico o storico come la Città Proibita sono ancora off-limits per i visitatori e così pure piscine e palestre, con i soli musei e parchi autorizzati a un'apertura limitata al 50 per cento della capienza.

 

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Le restrizioni potrebbero rimanere in vigore ancora per qualche tempo, data l'estensione decisa ieri dei provvedimenti almeno fino all'11 maggio. A segnalare la preoccupazione è anche la riapertura dell'ospedale temporaneo di Xiaotangshan, che dispone di 1.200 posti letto e che, aperto nel 2003 per la cura dei contagiati da Sars, è stato ripristinato a inizio 2020 per i pazienti colpiti da Covid-19.

 

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Sul piano sanitario, termineranno oggi i tre test di massa sulla popolazione e il risultato servirà a individuare la linea da seguire nei prossimi giorni, valutando sia il bassissimo numero di casi confermati, sia le difficoltà e anche la tensione crescente tra la popolazione, oltre che i danni economici ancora più evidenti nella "capitale" produttiva e finanziaria del Paese, Shanghai.

 

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Qui la Commissione sanitaria nazionale ha ieri evidenziato nel suo bollettino quotidiano il maggior numero di contagi, 260 su 353 per l'intera Cina sparsi in una dozzina di province, e a Shanghai si sono registrati tutti i 16 decessi delle ventiquattr'ore.

 

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