Marta Bravi per “il Giornale”
Milano come Parigi e Copenaghen. Purtroppo si tratta di un triste paragone giocato sul consumo di cocaina, definito «medio» dai ricercatori dallo Score network, rete di gruppi di ricerca europei nata nel 2010 sotto la guida dell' Istituto Mario Negri e dell' Istituto norvegese con il supporto dello European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction, l' agenzia europea per le tossicodipendenze.
In questo caso Milano riveste un primato: milanese è il Mario Negri che ha messo a punto il metodo di rilevazione già nel 2005, considerato oggi un sistema di monitoraggio con valenza scientifica. L' analisi dei metaboliti urinari delle droghe nelle acque reflue, infatti, consente di arrivare a una stima quantitativa dei consumi tra la popolazione. «La metodologia applicata - spiega Ettore (...) (...) Zuccato, dell' Istituto Mario Negri - si è confermata in grado di fornire stime oggettive e dirette dei consumi di droghe a livello di popolazione.
Le numerose applicazioni disponibili hanno dimostrato che questo metodo è in grado di fornire regolarmente dati più aggiornati rispetto alle indagini epidemiologiche effettuate a livello nazionale a cadenza annuale o biennale».
Dalla ricerca emerge dunque come la cocaina sia la droga più consumata in Italia, in Europa occidentale e del sud - spiccano in questo ambito città come Zurigo, Anversa, Londra e Barcellona - e in Sud America. Sono stati misurati, dal 2011 al 2017, i consumi di cocaina, amfetamina, metanfetamina ed ecstasy in 120 città di 37 Paesi di Europa, Usa, Canada, Sud America e Australia, su una popolazione di 60 milioni di persone.
Quanto all' Italia, dove il monitoraggio è stato effettuato principalmente a Milano, «la cocaina - spiega Sara Castiglioni, capo dell' Unità di Biomarker Ambientali del Dipartimento Ambiente e Salute del Mario Negri - è risultata la sostanza più utilizzata tra quelle analizzate, con consumi minori di metanfetamina ed ecstasy e pressochè nulli di amfetamina. Milano - precisa Castiglioni - presenta consumi di cocaina che possiamo definire medi, simili a quelli di Parigi e Copenaghen, inferiori a quelli di Zurigo, Londra e Barcellona. In particolare, il trend di consumo è aumentato dal biennio 2016-2017, dopo un periodo compreso tra il 2011 e il 2015 in cui era rimasto stabile».
In pratica: si è passati dalle 8 dosi medie al giorno ogni 1000 abitanti alle 12 contro le 40 dosi di Londra, Zurigo e Barcellona per intenderci. A Milano si viaggia invece sulle 40 dosi giornaliere per mille persone di marijuana.
Per quanto riguarda la metanfetamina, sebbene con consumi più contenuti, risulta essere la droga prevalente in alcuni Paesi dell' est Europa (Repubblica Ceca, Slovacchia e Germania dell' est) con consumi molto elevati e in crescita in Usa, Canada e soprattutto Australia.
Conosciuta come «Ice», «Shaboo» e «Blue sky» nella forma più pura di cristalli, provocando un effetto simile all' amfetamina, è diffusa soprattutto nel week end. A Milano si è registrato un forte calo tra il 2011 e il 2012, controbilanciato da un aumento dell' assunzione di coca.
L' amfetamina, utilizzata in prevalenza in Belgio, Olanda, Germania e alcuni Paesi scandinavi come la Finlandia) non è praticamente diffusa a Milano. Così l' Mdma, ovvero l' ectsasy, vede un picco di consumo nel fine settimana, collegato con le serate nelle discoteche o ai rave, e risulta essere pari a 0,2 dosi giornaliere per mille abitanti, anche se registra un leggero calo dal 2014.
Un dato in controtendenza rispetto alle altre grandi città come Amsterdam, che detiene il record, Anversa, Berlino, Parigi e Ginevra.