IL MISTERO DELLE DIMISSIONI DI ILYA FILATOV, IL CAMERAMAN PERSONALE DI PUTIN: PER IL SITO RUSSO "THE INSIDER" L'OPERATORE AVREBBE MOTIVATO LA SCELTA DICENDO DI AVER RAGGIUNTO "UN TETTO NELLA PROFESSIONE" E DI ESSERE "STANCO DOPO MOLTI MESI DI QUARANTENA", MA I SUOI COLLEGHI DICONO CHE È STATO LICENZIATO PER LE SUE POSIZIONI CRITICHE SULLA GUERRA - LO STESSO ERA SUCCESSO CON ALTRI MEMBRI DEI MEDIA RUSSI, CHE HANNO ABBANDONATO LE LORO POSIZIONI DOPO AVER CRITICATO L'INVASIONE IN UCRAINA…

-

Condividi questo articolo


Manila Alfano per “Il Giornale”

 

Ilya Filatov Ilya Filatov

Ilya Filatov non è un oligarca contro, nè un manager scomodo, eppure il suo nome da ieri si è aggiunto alla lunga lista di defezioni. Ilya è- o meglio è stato- il cameraman personale di Putin fino a quando ha deciso di lasciare. Quanto la scelta sia stata sua o indotta non è dato sapere, ma certo è che i precedenti non mancano, e tra gli indizi più forti per orientarsi è che il cameraman avesse osato esprimere una posizione critica verso la guerra.

 

Ilya Filatov Ilya Filatov

Ha registrato il lungo discorso con cui il presidente russo ha annunciato il via «all'operazione special» contro l'Ucraina e poi si è dimesso dal suo prestigioso incarico di cameraman personale del presidente russo. Lo riporta il sito russo «The Insider» spiegando che l'operatore Filatov ha abbandonato la posizione motivando la decisione con la consapevolezza di avere «raggiunto un tetto nella mia professione», ma anche confessando di essere «stanco dopo molti mesi di quarantena».

 

Ilya Filatov Ilya Filatov

Infatti, come riferiscono fonti vicine al Cremlino, lavorare con Putin implica un costante isolamento. Altri colleghi del cameraman, tuttavia, parlano di un vero e proprio licenziamento legato alla posizione critica di Filatov sulla guerra contro l'Ucraina.

 

L'addio dell'operatore personale di Putin si inserisce in una vera e propria emorragia che ha colpito i principali canali televisivi russi. Il 21 aprile, un popolare conduttore tv, Alexander Gurevich, anche lui guarda caso, critico contro il Cremlino si è dimesso da VGTRK, mentre altri giornalisti e presentatori dell'emittente NTV hanno lasciato i propri posti, lamentando le imposizioni «dall'alto».

 

Marina Ovsyannikova Marina Ovsyannikova

L'addio più clamoroso è quello di Marina Ovsyannikova, dipendente di Pervyj kanal, il primo canale della tv pubblica, che dopo aver fatto irruzione in una trasmissione in diretta mostrando un cartello contro la guerra è stata fermata e multata di 30 mila rubli. Dopo l'addio alla tv la Ovsyannikova è diventata corrispondente freelance per il tedesco «Die Welt». Poche ore dopo la messa in onda del TG si è diffusa la notizia delle dimissioni della conduttrice e corrispondente da Parigi di Canale 1 Zhanna Agalakova, della conduttrice Lilia Gildeyeva e del giornalista Vadim Glusker, entrambi del canale «rivale» NTV.

Lilia Gildeyeva Lilia Gildeyeva

 

È andata diversamente a Lilia Gildeyeva che ha abbandonato la Russia prima di lasciare il suo incarico a NTV dopo quindici anni di attività. Le dimissioni della conduttrice del telegiornale sono state rese pubbliche dal blogger e giornalista russo indipendente Ilya Varlamov a cui Gildeyeva aveva confidato di essere partita prima dell'invio della lettera in cui comunicava la decisione.

Lilia Gildeyeva Lilia Gildeyeva

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…

FLASH – COME HANNO PRESO AL PENTAGONO LA NOMINA DI QUELLO SVALVOLATO DI PETE HEGSETH COME SEGRETARIO DELLA DIFESA? MALISSIMO! PRIMA DI TUTTO PER UNA QUESTIONE GERARCHICA: COME FA UN EX CAPITANO A COMANDARE SUI GENERALONI? CERTO, NON SAREBBE IL PRIMO: IN PASSATO ALTRI CAPOCCIONI NELLO STESSO RUOLO NON AVEVANO ALTI GRADI MILITARI (ANCHE RUMSFELD ERA "SOLO" UN CAPITANO MENTRE LLOYD AUSTIN, L’ATTUALE SEGRETARIO, È UN GENERALE A QUATTRO STELLE) - SU HEGSETH PESANO SOPRATTUTTO L’INCOMPETENZA E LA "PROMESSA" DI PURGARE I VERTICI MILITARI NON FEDELI A TRUMP...