Estratto dell’articolo di Giuseppe Baldessarro www.repubblica.it
Ha avviato la diretta social e poi si è suicidato. Vincent Plicchi, bolognese di 23 anni, si è ucciso lunedì sera nella sua casa in zona Castiglione a Bologna. In tanti stavano guardando la sua diretta: era un cosplayer appassionato di Cod, il videogioco americano Call of Duty, conosciuto con il soprannome di Inquisitor Ghost. Per cercare di soccorrerlo qualcuno ha chiamato il 118.
Sarebbe intervenuto anche il padre del ragazzo spaccando la finestra ma trovandolo senza vita. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire i motivi del gesto. Ma su Tik Tok circolano già tanti video che raccontano quel che sarebbe successo al ragazzo travolto nei giorni precedenti al gesto da accuse infamanti. E' quanto emerge dalla ricostruzione di molti creator di TikTok, italiani, ma soprattutto americani: “Vittima di cyberbullismo, basta con questo schifo”.
Ci sono testimonianze in rete che raccontano che il ragazzo sarebbe stato “agganciato” sul social da una ragazza, minorenne (ma sull’età avrebbe mentito), che lo avrebbe aiutato nell’editing dei video per il suo canale. La giovane lo avrebbe accusato di molestie e insieme a un altro tiktoker fa partire una valanga di odio. “Da quel momento è stato ricoperto di insulti, minacce e violenze verbali di ogni tipo, che lo hanno costretto ad allontanarsi dal suo profilo in maniera permanente” scrive Andrea Suergiu, amministratore de “La casa dei videogames”. [...]
Tiktoker e cosplayer da tutte le parti del mondo sonos gimenti, indignati. E piangono Vincent. “Era un ragazzo buono, genuino e sempre pronto a dare conforto al prossimo”. E ancora, testimonianze di questo tenore: "[...]mi ha trasmesso tutta la sua genuinità, gentilezza e disponibilità. Abbraccio fortissimo l’intera famiglia, siate forti per lui”. I funerali sono stati celebrati in certosa, il cimitero di Bologna, con rito buddista. Il padre: “Era troppo buono per questo mondo infame”. […]
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