Giuseppe Di Giovanni per www.gazzetta.it
È stato fonte di ispirazione per Stone Cold Steve Austin, la D-X e tutti i personaggi sopra le righe della storia della Wwe e del wrestling. Scott Hall, o se preferite Razor Ramon (il nome con cui è entrato nella Hall of Fame nel 2014), è morto a 63 anni. Tre attacchi cardiaci consecutivi avevano portato all’intubazione dell’ex campione e alla decisione da parte della famiglia di staccare le macchine che lo hanno tenuto in vita nelle ultime ore vista l’irreversibilità della situazione.
Tutto sembra essere nato da un intervento mal riuscito all’anca (uno degli storici problemi fisici di Hall) che avrebbe creato un grumo di sangue, causa degli attacchi cardiaci. Una vita, quella di Hall, che rappresenta 10 esistenze di una persona “normale”, per l’uomo che ha reso divertente e “Cool” dentro e fuori dal wrestling il concetto di “Heel”, il cattivo. Un ruolo che da lui in poi ha cominciato a essere osannato anche dalle folle. 'El Jefe' – 'Il Capo' – era il suo soprannome ai tempi in cui faceva Razor Ramon, suo personaggio storico.
LA DEDICA
Il compagno di mille avventure, Kevin Nash, ha annunciato su Instagram la decisione dei familiari con un post toccante: "Scott è attaccato alle macchine che lo tengono in vita. Una volta che la sua famiglia sarà sul posto, le spegneranno. Perderò la persona su questo pianeta con cui ho passato più tempo della mia vita di chiunque altro. Ho il cuore spezzato e sono molto triste. Amo Scott con tutto il mio cuore, e devo prepararmi alla mia vita senza di lui. Ricordiamoci solo che c’è un ragazzo grandioso e non ne vedremo un altro come lui. Ci vediamo lungo la strada amico. Non avrei mai potuto amare un essere umano più di quanto io abbia fatto con te".
L’ASCESA DEL 'CATTIVO'
Scott Hall sapeva essere tanto grandioso sul ring quanto problematico fuori. Dopo un primo periodo in Wcw alla fine degli anni 80, esperienza terminata in pochissimo tempo per vari problemi di droga, il suo exploit arrivò all’inizio degli anni 90 in Wwe, con il personaggio di Razor Ramon.
Il personaggio dell’esule cubano cattivo, coi capelli pieni di gel e la ciocca unta sulla fronte, lo stuzzicadenti in bocca e il fisico statuario (Hall era alto 2.01, definito ma non gonfio) coperto dal gilet e dalle catene dorate lo portò a essere uno dei migliori campioni Intercontinentali della storia. Il suo match a WrestleMania X contro Shawn Michaels, primo Ladder Match della storia, rimane scolpito nella leggenda della disciplina.
Nel 1996, però, arrivò la svolta della sua carriera: accettando un’offerta multimilionaria della Wcw abbandono la Wwe e in rotta con Vince McMahon (capo della federazione di Stamford) fu uno dei protagonisti dell’episodio del Madison Square Garden Incident. Nell’arena più famosa del mondo Hall abbracciò Kevin Nash (che andò con lui in Wcw) e i suoi nemici Shawn Michaels e Triple H, ma che fuori dal ring erano i suoi amici più cari, coloro che formavano la cosiddetta Kliq. La cosa guastò il modo in cui venivano visti i personaggi dai fan e fece infuriare McMahon.
LE REAZIONI
Per Triple H fu rimandato di un anno il suo lancio nel Main Event e ne approfittò Steve Austin, vincitore del King of the Ring e in poco tempo star numero 1 della federazione di Stamford. Tornati in Wcw, Hall e Nash diventarono subito fondamentali, visto che spalleggiarono Hulk Hogan in un altro momento leggendario: a Bash of the Beach 1996, evento in pay-per-view, Hogan tradì i fan per la prima volta in carriera, fondando il New World Order, fazione passata alla storia e poi tornata in blocco in Wwe nel 2002, in un’esperienza durata pochissimo per Hall. In un viaggio di ritorno da un tour europeo Scott ne combinò di tutti i colori, ubriacandosi e abusando di droghe. Il giorno dopo fu licenziato.
GLI ECCESSI
Ancora prima di diventare un personaggio chiave nel wrestling, nel 1983 Hall fu accusato di omicidio di secondo grado dopo una lite in discoteca. Venne assolto per mancanza di prove ma in una lunga intervista a Espn, nel 2011, ammise di non aver mai dimenticato il fatto. Hall è stato arrestato numerose volte durante la sua vita turbolenta: nel 1990 devastò una limousine fuori da una discoteca, nel 1998 molestò una donna di 56 anni all’esterno di un hotel a Baton Rouge.
Ma l’episodio che ha fatto più scalpore risale al 2008, quando il comico Gimmy Graham disse su un palco che Hall sniffava cocaina e che la sua carriera stava precipitando come quella di Owen Hart (altro campione scomparso nel 1999 per un incidente durante un pirotecnico ingresso sul ring). Scott impazzì e gettò l’attore giù dal palco. Arrestato ancora nel 2010 per resistenza a un pubblico ufficiale e nel 2012 per violenza domestica alla sua allora fidanzata Lisa Howell, nel 2013 l’amico Diamond Dallas Page lo aiutò a disintossicarsi, avviando una raccolta fondi per consentirgli diversi interventi all’anca e ai denti.
Hall, tornato lucido, fu riaccolto dalla Wwe che non solo lo inserì nella Hall of Fame nel 2014, ma lo fece anche nel 2020 come membro dell’Nwo. A 63 anni Scott stava ben lontano dagli eccessi che gli hanno distrutto la vita, poi le complicazioni fatali. Due nomi, tanti errori, una vita up-and-down. Questo è stato Scott Hall.
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