Franco Bechis per "Verità e Affari"
Valgono poco meno di 600 milioni di euro l’anno le multe per divieto di sosta, infrazioni al codice nella circolazione cittadina ed eccesso di velocità incassate dai comuni capoluogo di provincia. Sono in genere i più popolosi, ma sono pur sempre 109 sui 7.904 comuni complessivamente censiti in Italia.
Probabile quindi che quella delle multe sia una vera e propria tassa sui cittadini italiani che vale sull’intero territorio nazionale ben più di un miliardo di euro l’anno. Anche se non tutti i sindaci utilizzano i vigili urbani e gli autovelox per mettere a posto le casse locali sempre più traballanti. C’è una grandissima differenza infatti fra caso e caso.
Il Palio delle multe
È Siena infatti il comune capoluogo che incassa di più dalle multe in rapporto alla popolazione residente: nel 2021 ha raggiunto la cifra record di 134,06 euro a cittadino residente. Nelle casse del sindaco della città del Palio sono finiti 5,2 milioni di euro di contravvenzioni tradizionali e 1,9 milioni di euro grazie agli autovelox e ai tutor piazzati in uscita dalla città. Al secondo posto della classifica italiana c’è Rieti, nel Lazio, che nel 2021 ha incassato dalle multe 97,01 euro ogni cittadino residente.
In gran parte grazie agli autovelox, da cui sono arrivati 3,7 milioni di euro contro i 675 mila euro incassati con le contravvenzioni tradizionali. Terzo posto in classifica per Bologna, con 96,10 euro di multe incassate ogni residente. In questo caso sono i divieti di sosta e le infrazioni alla circolazione cittadina a spingere gli incassi: 32,8 milioni di euro contro i 4,8 arrivati dagli autovelox.
MULTA SOTTO AL PERMESSO SOSTA A ROMA
Sud cuore buono
Il fondo della classifica è quasi tutto nel sud Italia, a cui appartengono 9 comuni capoluogo fra i 10 che meno hanno incassato sulle multe. Il record negativo è di Agrigento, con 1,56 euro a cittadino e un incasso legato esclusivamente alle multe da divieto di sosta: 86.988,65 euro in un anno. Penultimo posto per Crotone, che ha incassato 1,88 euro a cittadino e nel podio negativo anche il comune di Enna che ha fatto entrare in cassa dalle multe poco di più: 2,57 euro a cittadino. Quartultimo posto per il solo comune fra gli ultimi dieci che non appartiene al Sud: quello di Latina, con 2,94 euro a cittadino nel 2021.
Milano record, Roma insegue
Fra le città più grandi capoluogo di Regione appena sotto Bologna al quinto posto della classifica generale c’è Milano che complessivamente incassa dalle multe 74,87 euro ad abitante. All’ottavo posto della classifica generale c’è Genova con 61,70 euro di multe ad abitante. E subito dietro al nono posto arriva Firenze, con 57,92 euro ad abitante.
vigili urbani tor bella monaca
Al tredicesimo posto Torino con 48,95 euro ad abitante, al 17° posto Bolzano con 44,72 euro ad abitante. Bassina in classifica la città più popolosa di Italia, Roma che è al 27° posto generale con 34,10 euro a residente. Davanti a Venezia (31°posto), Bari (36°), Cagliari (41°), Perugia (43°), Aosta (53°) e Palermo al 63° posto con 15,31 euro di incasso a cittadino.
Sala re degli autovelox
Il record in cifra assoluta di incassi da autovelox è della Milano di Beppe Sala, a cui arrivano per gli eccessi di velocità 12,9 milioni di euro all’anno. Ma sono 22 i comuni capoluogo che comunque incassano da quello strumento non amatissimo dai cittadini (spesso messo a tradimento e origine di tanti ricorsi) più di un milione di euro l’anno.
Dietro Milano c’è Padova che mette in cassa 8,7 milioni di euro in un anno, e al terzo posto Genova con 6,2 milioni di euro da autovelox. Quarto posto per Torino con 5 milioni di euro e quinto per Bologna che abbiamo già visto sul podio della classifica nazionale complessiva sulle multe. Al sesto posto Roma con 4,6 milioni di euro incassati dagli autovelox nel 2021.
Sembra che quando Roberto Gualtieri, sindaco della capitale da circa un anno, ha visto quel dato e capito che vale più o meno un terzo di quello di Milano, ha chiesto alla polizia di Roma capitale di usare di più gli autovelox anche improvvisati. La classifica prosegue poi dal settimo posto con Grosseto, Firenze, Rieti, Palermo, Modena, Venezia, Verona, Treviso, Siena, Ravenna, Rimini, Brescia, Livorno, Ancona, Pistoia e Terni tutte sopra il milione di euro.
Libertà di velocità
Sono 26 i comuni capoluogo che invece indicano zero incassi dagli autovelox. C’è da immaginare quindi che non ne abbiano nemmeno uno piazzato sul territorio o comunque nemmeno uno funzionante, perché è impossibile che tutti i cittadini siano così ligi da non superare mai in un anno i limiti.
Ecco tutti i comuni “no-limit” dove non accade nulla anche a pigiare sull’acceleratore: Mantova, Pisa, Lecce, Matera, Bari, Trani, Perugia, Fermo, Ascoli Piceno, Salerno, Savona, Andria, Cosenza, Viterbo, Campobasso, Catanzaro, Isernia, Vibo Valentia, Lodi, Brindisi, Benevento, Biella, Nuoro, Enna, Crotone e Agrigento. Ma certo non sembrano terribili gli autovelox di Urbino (192,5 euro in un anno), di Vercelli (173 euro), di Macerata (621,5 euro) e di Ragusa (595,90 euro). Bassini rispetto alla popolazione residente anche gli incassi autovelox di Napoli (27.275 euro), Latina (2.745,4 euro), Cesena (3.839,95 euro) e Piacenza (8.295,04 euro).
Gli assenti
Sono otto i comuni capoluogo di provincia che non hanno trasmesso nel 2021 gli incassi delle multe al ministero dell’Interno: Imperia, Avellino, Caserta, La Spezia, Pesaro, Forlì, Reggio Calabria e L’Aquila. Erano obbligati alla trasparenza grazie a una norma che è stata una battaglia personale di un deputato di Forza Italia, Simone Baldelli, che voleva fare emergere con chiarezza come i sindaci spesso usano le multe come una tassa impropria per mettere a posto i propri guai di bilancio.
Secondo quella legge gli otto disubbidienti dovrebbero essere sanzionati e soprattutto non potrebbero usare liberamente i loro incassi, trasferendo tutto al ministero. Tutti gli altri comuni nella documentazione in cui hanno trasmesso gli incassi hanno anche unito una tabella del loro riutilizzo. Non c’è grande differenza da comune a comune, perché quasi tutti hanno usato i fondi delle multe in gran parte per potenziare l’illuminazione pubblica e in qualche caso per aumentare i fondi con cui pagare premi e contratti integrativi agli agenti della polizia municipale che quelle sanzioni comminano.
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Una leva di cassa che verrà usata ancora di più nei prossimi mesi. Per due motivi essenziali: il primo che in uno degli ultimi decreti approvati dal governo di Mario Draghi si concede ai comuni la facoltà di aumentare del 10% le sanzioni per divieto di sosta e quelle per le violazioni del codice della strada. Il secondo motivo è la crisi energetica in corso, con le superbollette ormai arrivate alle amministrazioni municipali. I soldi in cassa non ci sono, i trasferimenti extra del governo non sono al momento previsti. Possiamo scommettere che gli autovelox in tutta Italia miracolosamente torneranno a funzionare anche dove non ne hanno mai visto uno.