C'È UN ULTIMO GIALLO NELLE INDAGINI SULLA SCOMPARSA DI ANDREEA RABCIUC, LA 27ENNE INGHIOTTITA NEL NULLA DAL 12 MARZO: È L’SMS ARRIVATO AL PADRE DUE SETTIMANE FA IN CUI LA RAGAZZA DICEVA DI “ESSERE NEI GUAI” DI AVERE “PROBLEMI CON IL FIDANZATO”. L’HA SPEDITO LEI O SI TRATTA DI UN DEPISTAGGIO? – I DUBBI SUL SANGUE RINVENUTO SUL GIUBBOTTO DEL FIDANZATO: SECONDO L'AVVOCATO “È IL SUO, PERCHÉ ERA STATO AGGREDITO FUORI DA UN LOCALE”. MA NON CI SONO PROVE: IL RAGAZZO NON ANDÒ AL PRONTO SOCCORSO E…

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Talita Frezzi per "il Messaggero"

 

ANDREEA ALICE RABCIUC ANDREEA ALICE RABCIUC

C'è un ultimo giallo nelle indagini sulla scomparsa di Andreea Rabciuc, la 27enne di origini rumene inghiottita nel nulla dal 12 marzo. Ed è quello relativo all'ultimo messaggio arrivato al padre, circa due settimane fa, quando la ragazza di cui non si hanno più notizie dal 12 marzo scorso era già sparita. è il dubbio che ora attanaglia gli inquirenti: quel messaggio, in cui diceva di «essere nei guai» e di avere «problemi con il fidanzato», l'ha davvero spedito lei?

 

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Oppure, come si è già visto in un altro caso (quello di Carol Maltesi, uccisa dall'ex compagno) era un depistaggio? Altro giallo quello del sangue rinvenuto su un giubbotto del fidanzato Simone. Secondo l'avvocato «è il suo, perché era stato aggredito fuori da un locale». Ma dell'accaduto non ci sono prove: il ragazzo infatti non andò al pronto soccorso per farsi medicare e non ha mai sporto denuncia per quell'episodio.

 

Intanto, le indagini si stanno concentrando sul casolare situato sulla Montecarottese dove, proprio la sera della scomparsa, si è svolta una festa a cui la ragazza ha partecipato insieme al fidanzato Simone Gresti (43 anni, autotrasportatore, unico indagato al momento per sequestro di persona), al proprietario del casolare Francesco e a una loro conoscente, Aurora.

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GLI INTERROGATORI Sentiti dai carabinieri come persone informate dei fatti sia Francesco, che Aurora e il ragazzo di lei, Valentino, il passo successivo degli inquirenti è scandagliare da cima a fondo i luoghi della scomparsa: il casolare, le pertinenze e una roulotte che sono sotto sequestro giudiziario. Ieri mattina alle 8,30 sulla Montecarottese sono arrivati il sostituto procuratore Irene Bilotta che coordina le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Jesi, gli esperti del Ris delle investigazioni scientifiche e le unità cinofile del Gruppo Cinofili di Bologna, l'analista forense Luca Russo cui la Procura ha conferito l'incarico di eseguire le analisi sui cinque cellulari sequestrati sia all'indagato che a 3 persone a lui vicine. C'erano anche Simone Gresti col suo avvocato difensore Emanuele Giuliani, e il loro consulente tecnico di parte, Andrea Ariola dei Servizi Investigativi srl.

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GLI ACCERTAMENTI Le indagini scientifiche sono volte a reperire tracce biologiche e indizi utili alle ricerche di Andreea, che ancora vaga nel limbo degli scomparsi da oltre un mese. I cani hanno fiutato all'interno del casolare e della roulotte, hanno ispezionato a fondo i luoghi e il campo adiacente. I Ris hanno passato con il luminol l'interno della roulotte del casolare, sebbene inagibile, alla ricerca di tracce ematiche e di Dna. I laghetti erano stati già scandagliati dai sommozzatori dei vigili del fuoco nei giorni scorsi.

 

andreea e il fidanzato simone gresti andreea e il fidanzato simone gresti

«Siamo qui per dare il nostro contributo alle indagini dice l'avvocato Emanuele Giuliani stiamo lavorando, prima ancora che come difesa dell'unico indagato, per aiutare a trovare Andreea, speriamo viva. È la nostra priorità, soprattutto di Simone che vive con serenità il fatto di essere stato iscritto nel registro degli indagati ma con un certo carico emotivo i lunghi giorni di assenza della sua fidanzata. In passato si era allontanata altre volte e lui ha fatto sempre l'impossibile per riportarla a casa. Stavolta no, questo è il suo unico cruccio adesso».

 

Nei prossimi 60 giorni sarà l'analista forense Luca Russo a scandagliare invece i meandri delle chat, dei contatti social e della vita virtuale di Andreea, Simone e di altre 3 persone a loro vicine. Al vaglio delle analisi scientifiche anche l'Audi di Simone, la Panda della madre, due giubbotti del ragazzo di cui uno sporco di sangue. «È il suo - precisa il difensore - e sarà facilissimo provarlo, poiché Simone nell'ultimo weekend ha subìto un'aggressione davanti a un locale a Jesi, ma non è andato al pronto soccorso».

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Un altro tassello da analizzare e districare: la sera dell'11 marzo, la ragazza alle 4,20 ha tentato di chiamare il padre Marcel che vive in Spagna. Lo ha fatto tramite Messenger. Ma l'uomo dormiva e non ha risposto, ha provato a richiamarla verso mezzogiorno, ma niente.

Due settimane fa, secondo quanto riferito dal padre, l'ultimo messaggio in cui la figlia gli confidava di «non trovarsi bene con il suo fidanzato e che era finita nei guai per colpa sua, aveva dei problemi», senza specificare che tipo di problemi. E anche su questo strano messaggio c'è la nebbia più fitta. Andreea è viva?

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