Riceviamo e pubblichiamo
Carissimi lettori, carissime lettrici,
mi è capitato di leggere un post deI Fatto Quotidiano che riportava una dichiarazione della ministra cattolica oltranzista della famiglia Eugenia Roccella. In essa affermava, tra le altre cose, che gli stupri avvengono per colpa della pornografia, facilmente accessibile ai ragazzi “specie minorenni”.
Ora, cara ministra Roccella non so se Lei ha mai visto un film porno “specie d’autore”, assolutamente e completamente diverso dai filmati su internet. Indubbiamente la visione di un porno, “specie come lo si produce oggigiorno”, che fa anche rima, ovvero con solo ed esclusivamente scene di sesso meccanico, con genitali maschili e femminili conditi da bocche che si muovono a destra e a manca senza né capo né coda, influisce sulla forma mentis dei ragazzi e delle ragazze, da un sondaggio risulta che li guardano anche loro, ma non può di certo essere la causa principale di uno stupro.
Un semplice film hard non credo possa provocare tanta euforia alla maniera di Genny Savastano o di Annalisa Sangue Blu di Gomorra, quello sì provoca euforia e adulazione tanto da emularne i personaggi.
Le ricordo che chi fa porno lo fa in scienza e coscienza, “ed eventuali scene di stupro, vengono precedute da avvisi sulla loro pericolosità in modo da sconsigliarne la messa in pratica”, ergo senza alcuna costrizione.
Prendersela con il porno è semplicemente un atto propagandistico e strumentale di chiaro stampo ipocrita, “Leo La Russa docet”. Piuttosto, si pensi a come introdurre la disciplina dell’educazione al buon sesso nelle scuole, ribadisco, dall’ultimo anno della scuola dell’obbligo, coronato dalla riapertura delle case di tolleranza, legge Merlin, e a come far recuperare ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze un anno di servizio di leva. La cosa non dispiacerebbe, perché no.
Infine, sarebbe cosa buona e giusta, oltre che doverosa, introdurre pene certe per chi commette atti di stupro e violenze sessuali varie, ivi compreso il femminicidio: la “castrazione chimica sarebbe un’ottima soluzione” a mio a personale avviso.
Concludo questo mio post con un aneddoto. Quando, negli anni ‘80 e ‘90, noi ragazzi frequentavamo i cine-porno ci divertivamo a suon di solenni gesta autoerotiche, e mai ci saremmo sognati di afferrare una ragazza per strada e violentarla. Quando avevamo bisogno di donne ci recavamo dalla prostituta di turno.
Mimmo Lastella, scrittore hard
P.S. Gomorra uccide, il porno no.
Caro Rocco Siffredi, visto che sei d’accordo con la ministra affinché si chiudano i siti porno gratis, proponile di finanziare la produzione di film hard d’autore con trama da vendere su piattaforme televisive e siti dedicati. Alla fine, potrebbe essere una buona, ulteriore soluzione
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