Alessandro Arachi per il “Corriere della Sera”
Sergio Costa, ministro dell' Ambiente, è notoriamente un uomo di azione. E quando ieri mattina è venuto a sapere del brutto incidente mortale di caccia a Ventimiglia ha subito deciso: «Interverrò con le Regioni, farò un appello affinché cancellino la domenica dal calendario venatorio».
Sono infatti le Regioni che - in autonomia - decidono i calendari della caccia. Ed è a loro che il ministro dell' Ambiente si rivolge: «La cosa più pericolosa sono proprio le battute di caccia, e particolarmente le battute di caccia al cinghiale», dice ancora il ministro Costa.
E poi spiega: «Durante le battute di caccia i cacciatori tendono a sparare quando vedono qualcosa muoversi». Ieri mattina a Ventimiglia l' incidente è successo proprio durante una battuta di caccia al cinghiale. Un cacciatore ha sparato ad un ragazzo che si trovava lì per un' escursione: lo aveva scambiato per una preda, gli ha azionato contro la sua arma e non c' è stato niente da fare.
Il ministro Costa scuote la testa: «Questo appello alle Regioni è l' intervento più immediato che posso fare, ma adesso formalizzerò anche un appello al Parlamento perché si diano da fare per modificare la legge sulla caccia».
È una legge quadro del 1992 - la numero 157 - la legge che regolamenta «il prelievo venatorio» e all' articolo 1, comma 1, recita così: «La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell' interesse della comunità nazionale ed internazionale». Il titolo intero della legge, infatti recita: «Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio».
Una materia controversa, alla luce dei dati sottolineati dalle associazioni animaliste che parlano di 400-500 milioni di animali selvatici all' anno uccisi nella stagione venatoria.
In Parlamento sono depositati diversi disegni di legge per modificare l' attuale normativa della caccia; tutte sono in termini restrittivi, come ha in testa il ministro Costa.
Che però dice: «So che quello della modifica della legge è un iter necessariamente lungo.
Le Regioni invece se vogliono possono proibire subito di sparare durante le battute di caccia la domenica, già domenica prossima. Ed evitare altre tragedie».
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