NUOVA DELUSIONE PER LA FAMIGLIA ORLANDI: LE ANALISI NEI DUE OSSARI DEL CIMITERO TEUTONICO HANNO CONFERMATO CHE TUTTI I RESTI RITROVATI SONO PRECEDENTI AL 1800 - MA ANCHE LE OSSA SCOPERTE A FINE OTTOBRE NELLA SEDE DELLA NUNZIATURA APOSTOLICA, A VILLA GIORGINA, NON HANNO DATO L'ESITO SPERATO…

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Fabrizio Caccia per il “Corriere della sera”

 

CASO EMANUELA ORLANDI - MIGLIAIA DI RESTI AL CIMITERO TEUTONICO CASO EMANUELA ORLANDI - MIGLIAIA DI RESTI AL CIMITERO TEUTONICO

Una delusione dopo l' altra per la famiglia di Emanuela Orlandi, la ragazza romana sparita a 15 anni il 22 giugno del 1983. La Santa Sede ha comunicato ieri la fine delle analisi iniziate il 20 luglio scorso sui reperti rinvenuti nei due ossari sotto il pavimento del cimitero teutonico del Vaticano: il professor Giovanni Arcudi «non ha riscontrato alcuna struttura ossea che risalga ad epoca successiva alla fine del 1800».

 

CASO EMANUELA ORLANDI - MIGLIAIA DI RESTI AL CIMITERO TEUTONICO CASO EMANUELA ORLANDI - MIGLIAIA DI RESTI AL CIMITERO TEUTONICO

Ma anche le ossa scoperte a fine ottobre nella sede della Nunziatura Apostolica, a Villa Giorgina, non hanno dato l' esito tanto atteso: risalgono, infatti, ad un periodo compreso tra il 90 e il 230 dopo Cristo. Così, l' unica speranza è che almeno qualche reperto del Campo Santo teutonico appartenga alle due principesse Sophie von Hohenlohe e Carlotta Federica di Mecklenburg, le cui tombe, l' 11 luglio, furono scoperchiate ma trovate vuote dopo l' ennesima segnalazione misteriosa(«Cercate dove indica l' angelo») giunta alla famiglia di Emanuela.

emanuela orlandi cimitero teutonico emanuela orlandi cimitero teutonico

 

Ora il legale degli Orlandi, Laura Sgrò, potrà presentare un' istanza per ottenere dal magistrato vaticano l' autorizzazione a un' ulteriore indagine su 77 reperti che il genetista di parte, Giorgio Portera, avrebbe voluto studiare meglio in laboratorio. Ieri, però, il professor Arcudi non ha avallato la sua richiesta perché le «medesime strutture ossee hanno caratteri di datazione molto antichi».

 

«La Santa Sede - così si conclude la nota d'Oltretevere - conferma la propria volontà di ricerca della verità su Emanuela Orlandi e smentisce categoricamente che questo atteggiamento di piena collaborazione e trasparenza possa in alcun modo significare, come da alcuni talvolta affermato, una ammissione implicita di responsabilità». No comment di Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela: «Il Vaticano ha imposto il segreto istruttorio».

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