1 - UCRAINA: 30 BOMBARDAMENTI NELLA REGIONE DI KIEV IN 24 ORE
(ANSA) - Oltre 30 bombardamenti di complessi residenziali e infrastrutture nella regione di Kiev sono stati registrati nelle ultime 24 ore.
Lo ha reso noto l'amministrazione militare regionale di Kiev su Telegram, citato dall'Agenzia Unian.
"Durante l'intero periodo della guerra, distruzioni sono state registrate in 34 delle 69 comunità della regione di Kiev, ovvero il 49,2%. In totale, più di 500 obiettivi", dice la nota dell'amministrazione
kiev distrutta dai bombardamenti
2 - LA PROFEZIA (ESATTA) DELL'EX GENERALE USA E LA SVOLTA DI MOSCA
Andrea Marinelli e Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”
Il 16 marzo, studiando informazioni pubbliche, l'ex generale americano Ben Hodges aveva sostenuto che i 10 giorni seguenti sarebbero stati decisivi per l'esito della guerra: i russi erano a corto di uomini e munizioni, l'inattesa resistenza ucraina - oltre a causare perdite enormi- aveva fatto saltare i piani e disperdere le unità.
Putin, insomma, stava cercando una via d'uscita. La profezia di Hodges si è rivelata esatta, a conferma del fatto che gli americani - e quindi gli ucraini - hanno una visuale chiara di quello che avviene sul campo: il 25 marzo, il vicecapo di Stato maggiore russo Sergej Rudskoi ha annunciato che la prima fase dell'operazione si può dichiarare conclusa e che ora si concentreranno sul sud del Paese, in particolare sulla «liberazione» del Donbass.
Rudskoi non parla però di obiettivi raggiunti, ma di «principali spallate completate»: ora l'obiettivo è Mariupol, che permetterebbe a Putin di dichiarare vittoria e annunciare la denazificazione dell'Ucraina. Non significa quindi che la guerra sia finita, ma che entra in una nuova fase.
L'esercito russo si è adattato alle difficoltà incontrate e ha adottato una strategia che gli permetterà di andare avanti a lungo, facendo danni da lontano e limitando le perdite (anche se a Kherson è stato ucciso un altro generale, Yakov Rezantsev: è il settimo). Gli ucraini resistono, devono proteggere i rifornimenti occidentali e intanto hanno tracciato un'altra linea, il 9 maggio. A Kiev si ritiene che i russi torneranno a casa quel giorno, data in cui a Mosca si celebra la sconfitta del nazismo: saranno riusciti a vedere attraverso la nebbia di guerra anche questa volta?
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