Pandemia da Covid grave ma «non necessariamente quella più grande», «questo è solo un campanello d'allarme». L'allarme è stato lanciato dal capo delle emergenze dell'OMS Michael Ryan in un incontro ufficiale con la stampa a Ginevra. L'epidemiologo ammette la gravità della diffusione del virus ma fa notare come «Il suo attuale tasso di mortalità è ragionevolmente basso rispetto a quello di altre malattie emergenti».
Covid, Oms: «Pandemia grave ma potrebbe arrivare di peggio»
Ad un anno di distanza, da quando nel 2019 l'agenzia delle Nazioni Unite apprese per la prima volta della diffusione del nuovo virus in Cina, l'Organizzazione Mondiale della Sanità avverte che potrebbero verificarsi pandemie peggiori, esortando il mondo a prepararsi seriamente a quelle che verranno.
Il Covid ha avuto un impatto devastante nel mondo, ha ucciso in un anno quasi 1,8 milioni di persone in tutto il globo, con oltre 80 milioni di infetti. «Questa pandemia è stata molto grave», ha ammesso Ryan. «Si è diffusa in tutto il mondo in modo estremamente rapido e ha colpito ogni angolo di questo pianeta, ma questa non è necessariamente quella più grande» dichiara l'epidemiologo.
Michael Ryan ha sottolineato poi che nonostante il virus sia «molto trasmissibile e uccida le persone, il suo attuale tasso di mortalità è ragionevolmente basso rispetto ad altre malattie emergenti». «Dobbiamo prepararci per qualcosa che potrebbe essere anche più grave in futuro» aggiunge.
Il consulente senior dell'OMS Bruce Aylward ha anche avvertito che sebbene il mondo abbia compiuto enormi progressi scientifici per affrontare la crisi del coronavirus, compreso lo sviluppo del vaccino a velocità record, è rimasto ben lontano dall'essere pronto a scongiurare future pandemie. «Siamo nella seconda e terza ondata di questo virus e non siamo ancora preparati per affrontarlo e gestirlo», ha detto alla stampa. «Quindi, nonostante siamo meglio preparati, non lo siamo completamente per questo, figuriamoci per il prossimo».
«Il mondo sta aspettando un'immunità, per la quale in qualche modo la trasmissione diminuirebbe», ma «questo concetto è stato ampiamente frainteso e l'immunità non può essere nemmeno predetta, per la nostra mancanza di comprensione del fenomeno e della sua durata», dichiara in aggiunta alla riunione il professor David Heymann, presidente di un gruppo di consulenti dell'OMS.