Estratto dell’articolo di Antonino Palumbo per https://firenze.repubblica.it/
"Chi di voi crede ancora a Babbo Natale?”. È la domanda che un'insegnante della scuola primaria di Coverciano, Firenze, ha rivolto ai suoi alunni di quinta elementare nell'ora di religione.
Risultato: sei si, sei no, due forse. Ma, soprattutto, la reazione “sbigottita” di mamme e papà che hanno dovuto dare spiegazioni ai propri figli, rispondendo a domande come: “Ma allora Babbo Natale non esiste?” “Perché mi hai mentito?” e “Perché non mi hai mai detto la verità?”. A raccontare l'episodio è un gruppo di genitori dell'istituto comprensivo fiorentino, che intanto hanno avuto rassicurazioni dalla dirigente scolastica sull'opportunità di approfondire l'accaduto.
L’”incidente” succede come spiegato dai genitori, lunedì 4 dicembre, all'ultima ora, in una classe quinta l'insegnante di religione avrebbe testualmente chiesto ai bambini di 10 anni chi è che ancora crede a Babbo Natale, domanda ritenuta retorica e dunque con risposta inclusa. “La lezione sarebbe andata avanti – spiegano i genitori – con una spiegazione sullo spirito del Natale, prendendo spunto dalla storia di San Nicola, vescovo di Myra, che avrebbe contribuito a creare il mito di Babbo Natale”.
Secondo quanto appreso, la docente avrebbe anche riportato la lezione sul registro elettronico, scrivendo di aver posto “un quiz tra i bambini: Babbo Natale esiste o no? Sei rispondono si, sei no, due non lo so”.
Ai genitori però i bambini hanno riportato la questione con una diversa formula: “Qualunque sia la forma, però – si lamentano gli interessati - per noi è stato sbagliato porre la domanda, anche perché affrontare il discorso sulle origini della leggenda, vuol dire negare l'esistenza di Babbo Natale nella realtà. Peraltro non crediamo faccia parte del programma di istruzione”.
Tornati a casa, i bambini hanno raccontato tutto ai genitori. E chi credeva ancora a Babbo Natale è apparso turbato, tanto da chiedere a mamme a papà perché gli avessero mentito da una vita. “Questo secondo noi è un trauma – accusano i genitori - soprattutto in questo periodo dell'anno in una scuola primaria. Che i bambini credano o no all'esistenza un uomo che gira il mondo su una slitta a portare regali, magari vogliono continuare a vivere questa illusione, scrivere la letterina e sentire la magia: non è giusto privarli di questa magia. Non è giusto che un lunedì i nostri figli tornino cambiati da scuola, perché un'insegnante ha spezzato questa magia”.
I genitori hanno inviato una Pec alla dirigente scolastica, raccontando di essere stati tempestivamente contattati dalla stessa, interessata a capire i dettagli dell'accaduto: "Non abbiamo scritto per chiedere questo o quel provvedimento, ma semplicemente vorremmo che non si ripeta più".
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