1. PROF UCCISO: FERMATO UN COLLABORATORE SCOLASTICO
(ANSA) - La Procura di Napoli Nord, coordinata dal procuratore Maria Antonietta Troncone, ha sottoposto a fermo un collaboratore scolastico nell'ambito delle indagini sull'omicidio di Marcello Toscano, l'insegnante di sostegno di 64 anni trovato senza vita dai carabinieri in un'aiuola della scuola "Marino Guarano" di Melito, nel Napoletano. All'uomo - lungamente ascoltato dagli inquirenti - viene contestato il reato di omicidio.
2. MELITO, IL PROFESSORE MARCELLO TOSCANO UCCISO A COLTELLATE A SCUOLA: TROVATO MORTO NEL CORTILE
Filippo M. Capra per www.fanpage.it
Tragedia a Melito, alle porte di Napoli, dove Marcello Toscano, un insegnante di sostegno di 64 anni, è stato ucciso a coltellate. Il suo cadavere è stato trovato dalle forze dell'ordine in un'aiuola all'interno dell'istituto in cui insegnava, la scuola media Marino-Guarano del paese. Nel 2015, Toscano era stato eletto tra le fila del Pd.
L'allarme per la sua scomparsa era scattato nel pomeriggio di ieri, martedì 27 settembre, quando i famigliari non lo hanno visto ritornare dalla giornata a scuola. Recatisi in caserma, ne hanno denunciato la scomparsa. I carabinieri hanno da subito avviato le indagini entrando nell'area della scuola verso le 20.
Marcello Toscano ucciso a coltellate, ipotesi omicidio
Secondo quanto comunicato dalle forze dell'ordine, al momento non vi sono indagati per la morte di Toscano. Le ferite da arma da taglio all'addome conducono all'ipotesi di reato di omicidio ma i carabinieri, a cui sono state affidate le indagini, non hanno ancora sospettati.
La morte del docente di sostegno, quindi, per il momento resta un giallo che i militari sperano di poter risolvere anche grazie alla visione delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza della scuola che sono già state acquisite. I carabinieri hanno fatto sapere che una volta arrivati sul posto, sono entrati nel perimetro della scuola e hanno trovato il cadavere di Toscano sul cui addome sono state inferte diverse coltellate.
Al momento, stando a quanto raccolto da Fanpage.it, i carabinieri hanno identificato diverse persone la cui posizione è al vaglio delle forze dell'ordine. Per nessuno di loro, tuttavia, è stato ancora emesso alcun tipo di provvedimento.
Il 64enne lascia la moglie, Rosangela Iodice, anch'essa insegnante, e due figli, Ciro ed Ezia. In passato, Toscano era stato consigliere comunale di Melito ed era ormai a un passo dalla pensione. Una volta smesso di lavorare, avrebbe voluto trasferirsi in Cilento, tanto che le scorse settimane vi si era recato per visionare alcuni casolari. Con lui, il giornalista Marcello Curzio, suo cugino.
IL SINDACO LUCIANO MOTTOLA A FANPAGE.IT: "ABBIAMO RISORSE LIMITATE"
Il sindaco di Melito di Napoli, Luciano Mottola, raggiunto da Fanpage.it, ha dichiarato che l'omicidio di Marcello Toscano è "il punto esclamativo sull'emergenza sicurezza che ho cercato di attenzionare più volte". A detta del primo cittadino, "c'erano state avvisaglie come un altro accoltellamento, avvenuto qualche mese fa, ma il governo ha dato risposte irrisorie". Nella fattispecie, Melito di Napoli conta appena "sei vigili urbani e una decina di carabinieri", continua ancora Mottola, "che sono impegnati per le mansioni ordinarie". Il sindaco ha quindi detto che "sarebbe bene che lo Stato si volesse interessare di questi territori, altrimenti io e altri sindaci non possiamo fare altro che consegnare le chiavi della città al Ministro dell'Interno".
IL CUGINO GIORNALISTA: "A MELITO SI MUORE SENZA UN PERCHÉ"
Il cugino della vittima, Marcello Curzio, nelle prime ore della giornata di oggi, ha pubblicato un post su Facebook per annunciare la morte del cugino: "Avevo un cugino. Si chiamava come me: Marcello. Era il figlio della sorella maggiore di mio padre. Faceva il professore alla scuola media Marino – Guarano. L’hanno ammazzato come un cane nel cortile di una scuola della Repubblica Italiana nella tarda mattinata di un anonimo martedì di fine settembre … Cronache da Melito dove si muore senza un perché e tra l’indifferenza generale grazie ad uno Stato che ha abdicato da tempo diventando solo una sorta di participio passato: qualcosa che è stato ma che adesso non c’è più…".