A Ferrara c'è un prete indagato per droga. Si tratta dell'assistente spirituale del carcere estense, che per il suo ruolo è a contatto con tutti i detenuti con cui parla, che conforta e sostiene nei momenti più difficili.
Qualcuno di loro potrebbe essersi approfittato di lui, facendolo finire nei guai: in un pacco che il cappellano ha portato dentro il carcere per consegnarlo a un detenuto sono stati trovati 40 grammi di hashish nascosti tra il borotalco e un microtelefono cellulare infilato in una bottiglia di bagnoschiuma.
Il prete, 70 anni, al momento solo denunciato a piede libero ed è indagato, ma la sua posizione - avverte la Nuova Ferrara - dovrà essere chiarita poiché potrebbe essere stato del tutto inconsapevole del contenuto di quel pacco che gli era stato affidato. Il fatto, a quanto si apprende, risale a martedì scorso.
La droga e il microtelefono sono stati scoperti durante il controllo del pacco compiuto all'ingresso del carcere dell'Arginone: si conosce l'identità del detenuto destinatario e ovviamente ora verranno attivate le dovute e necessarie indagini. Della vicenda è stata informata la Procura. Il sacerdote sostiene di non sapere nulla di questo materiale, ed è una ipotesi plausibile: nella sua attività pastorale il parroco è spesso di supporto all'esterno alle famiglie dei detenuti e, questa volta, qualcuno potrebbe avere approfittato di lui.