Ormai sulla tv di stato russa parlano apertamente di come stanno perdendo una guerra che Putin non può vincere.pic.twitter.com/5SY4iKJJAv
— jacopo iacoboni (@jacopo_iacoboni) October 4, 2022
Antonio Palma per www.fanpage.it
Olga Skabeyeva e Andrei Marochko
Dopo mesi di propaganda sull‘"operazione speciale" in Ucraina e la "cacciata dei nazisti" da Kiev, qualcosa è profondamente cambiato anche nella tv di stato russa alla luce delle sconfitte militari. Da giorni infatti il tono degli interventi di ospiti e conduttori nelle principali trasmissioni di dibattito fanno chiaro riferimento alla sconfitta e ritirata delle truppe davanti all’avanzata dell’esercito ucraino.
I toni però non sono certo quelli pacifisti ma di chi invece è alla ricerca di un capro espiatorio per quanto accaduto sui campi di battaglia. Un clima che si respira anche tra la popolazione come dimostrano i messaggi sui social ma che in tv assumono i contorni della rabbia anche contro i vertici militari russi. Lo stesso Caporedattore di Russia Today, Margarita Simonyan, considerata la “regina” della propaganda russa, si è scagliata contro il comando militare russo.
Apparsa nel corso della trasmissione di Vladimir Solovyov, Simonyan ha chiesto che l’intero comando venga sostituito "per codardia". "Vigliaccheria, abbandono volontario di posizioni strategiche senza coordinamento con il comando superiore, crollo del comando e controllo delle truppe, inazione del potere" sono gli errori elencati da Simonyan ribadendo però il concetto che si è di fronte alle armi della Nato.
“Questo territorio, tre volte più grande del Belgio, è saturo di ogni tipo di arma, ogni tipo di istruttori, tutta la volontà, la forza e la potenza dell'intero Occidente. Se qualcuno nell'esercito non lo capisce, forse dovremmo rivedere la cosa e sostituire queste persone" ha aggiunto.
Stesso atteggiamento anche da parte di Olga Skabeyeva, altro cardine della propaganda russa. "Perché avanziamo metro dopo metro quando loro avanzano villaggio dopo villaggio?" ha chiesto in diretta ad Andrei Marochko, portavoce della "milizia popolare" di Luhansk, i filorussi del Donbass, durante una trasmissione tv. La risposta del militare collegamento in video ancora una volta ha fatto riferimento alla Nato. “Stiamo combattendo contro la Nato piuttosto che con l'Ucraina” ha spiegato.
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Sempre nel corso di una nota trasmissione anche il vicepresidente del Comitato di difesa Dmitry Sablin, ha confermato le perdite sul campo proponendo: "Dobbiamo fermarci, riorganizzarci, prepararci e accumulare riservisti. Ci vorrà tempo ma siamo obbligati a riorganizzarci". "Stiamo giocando una partita lunga, la guerra va avanti da 30 anni e solo ora si è tolta la maschera. Dobbiamo capire che le industrie non si ricostruiscono velocemente, abbiamo bisogno di nuove attrezzature, strumenti e stabilimenti ma anche di addestrare gli uomini" ha aggiunto Sablin.
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