Da ansa.it
Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione (532 sì, 84 no e 72 astenuti) che condanna fermamente l'avvelenamento di Alexei Navalny. La Lega ha votato no alla risoluzione. Il M5S ed il Pd si sono spaccati: i dem hanno votato a favore insieme a Forza Italia, mentre gli eurodeputati pentastellati si sono astenuti insieme a Fratelli d'Italia.
La risoluzione chiede l'avvio immediato di un'indagine internazionale sul caso e sulle presunte violazioni degli impegni internazionali in materia di armi chimiche della Russia, mentre esorta le autorità di Mosca a cooperare pienamente. E invita gli Stati membri a prendere una posizione chiara, in particolare mettendo rapidamente in atto misure restrittive ambiziose contro la Russia e rafforzando quelle già esistenti. La risoluzione chiede sanzioni che consentano il congelamento dei beni europei di individui corrotti, in linea con i risultati della Alexei Navalny Anti-Corruption Foundation.
MATTEO SALVINI E VLADIMIR PUTIN
LUKASHENKO
EMANUELE BONINI per la Stampa
Bielorussia e soprattutto Russia, europei uniti e compatti a eccezione degli italiani. Il Parlamento europeo condanna l’avvelenamento di Alexei Navalny, oppositore del presidente russo Vladimir Putin, contro il cui governo l’Aula adesso chiede sanzioni.
vladimir putin brinda con giuseppe conte e salvini con savoini sullo sfondo
Opzione su cui le delegazioni italiane producono tutte le risposte politiche possibili: «sì», «no», «forse». Nella risoluzione approvata a larga maggioranza – 532 favorevoli, 84 contrari, 72 astenuti – spicca la ferma opposizione della Lega, che rinnova ancora una volta la sua vocazione filo-russa, palesata anche con la decisione di non prendere provvedimenti contro il leader bielorusso Alexander Lukashenko, più vicino a Mosca che a Bruxelles.
La decisione della pattuglia del Carroccio a Bruxelles e Strasburgo è dettata dagli interessi nazionali in gioco e al doppio metro di giudizio dell’Ue. «L’ottusa logica delle sanzioni andrebbe a colpire e penalizzare anche aziende italiane», spiega a la Stampa Marco Zanni, presidente gruppo Identità e democrazia di cui la Lega fa parte.
matteo salvini vladimir putin luigi di maio
E poi «l’Europa fa affari con regimi come Cina e Turchia», e allora «perché non sanzionano il dittatore Erdogan, anziché continuare a finanziarlo coi soldi dei contribuenti?» Quindi precisa: l’avvelenamento di Navalny è «un atto che va condannato e sul quale vanno fatti tutti gli accertamenti», senza forzare la mano.
A pensarla come i leghisti anche i francesi di Rassemblement National, i tedeschi di Alterantive fur Deutschland, gli austriaci dell’FPO. Estrema destra europea ed euroscettici insieme, dunque. A dividersi sono invece Pd e 5 Stelle: i primi a favore di sanzioni contro Mosca, i secondi astenuti.
A Bruxelles alleati di governo dunque distanti in politica estera, su un tema non certo irrilevante per l’agenda politica della maggioranza in Italia. Il voto al Parlamento europeo potrebbe rendere a questo punto necessari, se non verifiche, quanto meno chiarimenti tra i due partiti dell'esecutivo di Giuseppe Conte.
ALEXANDER NAVALNY IN OSPEDALE A BERLINO
La coalizione giallo-rossa regge, invece, sulla Bielorussia. Nella risoluzione che non riconosce il voto delle scorse presidenziali e critica la repressione di Lukashenko (574 sì, 37 no, 82 astensioni), Pd e Movimento 5 Stelle censurano i fatti recenti e ancora attuali di Minsk, su cui invece la Lega si astiene. E dal Partito democratico non mancano critiche. «I leghisti hanno rifiutato di condannare la violazione di diritti umani e dei principi democratici fondamentali», sibila Piero de Luca, capogruppo Pd in commissione Unione europea, per il quale quella degli europarlamentari di Matteo Salvini è «una posizione vergognosa e inaccettabile».
Simili i toni usati a Minsk. Il ministero degli Esteri bielorusso non gradisce il voto europeo. La risoluzione anti-Lukashenko «ha carattere esplicitamente aggressivo, siamo delusi». Nel giorno delle divisioni d’Italia si rinnovano dunque le contrapposizioni d’Eurasia. Intanto ci sono novità sul caso Navalny. L’oppositore sarebbe stato avvelenato con una bottiglietta d'acqua e non una tazza di the, come si era sospettato all'inizio. Secondo i colleghi della sua Fondazione Fbk, sono state trovate tracce di Novichok, l'agente nervino che ha causato il malore del 44enne in aereo, su una bottiglietta della sua camera di albergo nella cittadina siberiana di Tomsk.
PUTIN SALVINI navalny matteo salvini con vladimir putin