Estratto dell’articolo di Barbara Palombelli per il “Corriere della Sera”
[…] Alberto Moravia veniva a mangiare qui la domenica. Si sedeva su quella poltrona (rivestita in lino inglese a fiori, sui toni dell'autunno) e subito smaniava. La solitudine e la noia erano le sue nemiche, le combatteva con ogni mezzo. Prendeva il giornale, che aveva gia letto, solo per evitare di fare conversazione, poi telefonava, organizzava il film delle tre del pomeriggio, an- davamo a tavola di la, mangiavamo in due minuti, proprio come faceva papa, e via. Lui se ne andava al cinema con Dacia o con Carmen, le sue compagne, e con i suoi amici.
pier paolo pasolini sul set di salo'
Quand'era piccola, portava anche Gianna, mia figlia. Per lui, ero la sorella pratica. Quella a cui chiedere una visita medica, un avvocato, un consiglio. E io, subito, risolvevo tutto... In tutti i Paesi dove sono stata con mio marito, Alberto e venuto a trovarmi. Spesso c'era con lui anche Pierpaolo Pasolini, che finiva sempre male...Poverino: andava a cercare i ragazzini del posto e ogni tanto c'era qualche parente che lo picchiava. Mi ricordo una volta, a Bombay, il nonno di un bambino indiano gli fece un occhio nero e la sera a cena, in ambasciata...ci raccontava le sue avventure». Resterei ancora delle ore ad ascoltare le storie di Elena. Le ho promesso che tornero.
pier paolo pasolini by richard avedon Elsa Morante Alberto Moravia ALBERTO MORAVIA Moravia e Pasolini