Estratto dell’articolo di Raffaella Troili per “il Messaggero”
Fratello e sorella, mano nella mano. E un incubo tenuto a lungo segreto. I due si sono presentati in caserma e hanno raccontato ai carabinieri della stazione di Casalbertone gli abusi sessuali subiti per anni, oltre cinque, da parte di un parente stretto, che da loro si faceva chiamare lo zio. I fatti sono avvenuti alla periferia di Roma in una situazione di degrado familiare che non giustifica l'orrore subito.
«Da anni, quando i nostri genitori ci lasciano da lui, dobbiamo sottostare alle sue molestie sessuali». […] i Carabinieri […] hanno dato esecuzione a un'ordinanza che dispone la custodia cautelare in carcere […] dell'uomo, un romano, perché gravemente indiziato di aver abusato sessualmente di due minori, un maschio e una femmina, in più occasioni, quando gli venivano affidati per brevi periodi. Tutto grazie al gesto esasperato del ragazzo, che appena maggiorenne, si è presentato nella caserma […] e ha denunciato gli anni di abusi subiti da lui e dalla sua sorellina, tredicenne.