"ROBINHO DOVREBBE SCONTARE IN BRASILE LA CONDANNA COMMINATA IN ITALIA PER STUPRO". LO HA DETTO IL PRESIDENTE DEL BRASILE LULA NEL CORSO DI UN'INTERVISTA TV: "LO STUPRO È UN CRIMINE IMPERDONABILE E I RESPONSABILI DEVONO ESSERE CONDANNATI. DATO CHE ROBINHO È GIÀ STATO CONDANNATO IN ITALIA E AVREBBE DOVUTO SCONTARE LA PENA LÌ QUESTO MESE IL SUO CASO SARÀ GIUDICATO QUI" - MA SE IL TRIBUNALE BRASILIANO NON DOVESSE ESPRIMERSI A FAVORE DELL'OMOLOGAZIONE DELLA CONDANNA, L'EX CALCIATORE DEL MILAN RIMARREBBE IN LIBERTÀ…

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LUIZ INACIO LULA DA SILVA ARRIVA IN ITALIA LUIZ INACIO LULA DA SILVA ARRIVA IN ITALIA

(ANSA) - RIO DE JANEIRO, 11 MAR - L'ex calciatore della nazionale brasiliana e del Milan Robson de Sousa detto Robinho "dovrebbe scontare" in Brasile la condanna "comminata in Italia per stupro". Lo ha detto il presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva nel corso di un'intervista per l'emittente televisiva Sbt. "Lo stupro è un crimine imperdonabile e quindi i responsabili devono essere processati e condannati.

 

Dato che Robinho è già stato condannato in Italia e avrebbe dovuto scontare la pena lì questo mese il suo caso sarà giudicato qui" per stabilire se sconterà la pena in Brasile, ha affermato.

 

LULA E ROBINHO LULA E ROBINHO

"Le persone devono imparare che il rapporto sessuale non è solo frutto del desiderio di una delle parti, ma è un accordo tra le parti. Un giovane ricco e famoso che commette uno stupro di gruppo e pensa di non aver commesso alcun reato giustificandosi con l'ubriachezza crea vergogna", ha concluso. Robinho rischia l'arresto già il prossimo 20 marzo, data fissata dal Supremo tribunale di giustizia (Stj, equivalente alla Cassazione) per decidere se l'atleta sconterà in Brasile la condanna a nove anni per stupro comminata nel 2017 dal tribunale di Milano.

 

LULA E ROBINHO LULA E ROBINHO

In un parere fornito all'Stj, la procura federale brasiliana (Mpf) ha sostenuto che la sentenza deve essere omologata dalle istituzioni del Brasile e Robinho deve scontare la pena nel suo Paese perché "tutti i requisiti legali e procedurali adottati dal Brasile in materia di trasferimento delle esecuzioni penali dall'Italia sono stati soddisfatti".

 

L'atleta, condannato in via definitiva in Italia per lo stupro di gruppo di una donna avvenuto nel 2013, è libero nel suo Paese che - come da prassi diplomatica - non concede l'estradizione di cittadini brasiliani verso altri Paesi. Qualora il tribunale brasiliano non dovesse esprimersi a favore dell'omologazione, Robinho rimarrebbe in libertà a meno che non decida di tornare in Italia per pagare il suo conto con la giustizia.

 

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