Filippo Facci per “Libero quotidiano”
Ci siamo levati dalle bolas anche Miss Italia 2022, archetipo di quei concorsi di bellezza che dureranno per l’eternità mentre la moderna biologia – troppe femministe lo ignorano - ha già archiviato ogni visione riduzionista del corpo delle donne: maschi e femmine sono diversi, e si guarderà alle gambe delle miss o a quelle dei calciatori con occhi sempre e appunto diversi, senza che cambiamenti «culturali» possano celermente cambiarele cose.
Non l’ignoranza, bensì istinti primordiali continueranno a spingere milioni di donne a proporsi lietamente come modello fatto di anse, curve e fonti di desiderio. Persiste la polemica sulla magrezza delle ragazze, in parte dovuta alla sessualità ambigua di chi selezionai modelli estetici e le modelle di carne (poca) anche se il mercato sta sistemando anche questo.
Superata poi la questione reazionaria sull'italianità (con l'elezione dell'ex domenicana Denny Mendez, 1996) si potrebbe almeno puntare sull'autenticità della bellezza, che non sia dopata, distante dalle baby girl che già scoppiano di silicone nell'età dello sviluppo: anche i concorsi di bellezza ridondano di laminazioni delle ciglia, microblading delle sopracciglia, interventi su labbra e naso e zigomi, poi fianchi, glutei, capelli con le extension, denti incapsulati. Servirebbe un esperto che faccia selezione tra la bellezza e l'estetismo da marketing erotico.