Viareggio, il momento degli spari contro i vigili del fuoco
spara e ferisce un vigile del fuoco a viareggio
Le forze dell'ordine hanno contattato la sorella di Gianluigi Ragoni, l'uomo che nel pomeriggio ha sparato dopo che la polizia municipale si era presentata alla sua abitazione per l'applicazione di un Trattamento sanitario obbligatorio (Tso) a Torre del Lago, comune di Viareggio (Lucca), per fare da mediatore.
L'uomo sì è affacciato di nuovo dal balcone, in compagnia del padre, per trattare con un capitano della Guardia di Finanza di Viareggio.
tso trattamento sanitario obbligatorio
Da quanto si apprende vuole parlare solo con la Guardia di Finanza, che in questi minuti cerca di convincerlo ad abbandonare l’arma e aprire la porta: è barricato in casa, all’angolo tra via Boheme e via Illica, dalle 13.30.
"Uscirò di casa quando sarà eletto il presidente della Repubblica, allora cambierà tutto", ha detto agli agenti che stanno provando a convincerlo a uscire di casa.
Al momento l'uomo, 44 anni e con problemi psichiatrici, è ancora barricato all'interno della sua abitazione con l'anziano padre di 90 anni, un ex carabiniere e ha minacciato il suicidio in caso di irruzione da parte delle forze dell'ordine.
Gli agenti per evitare tragedie hanno staccato sia la luce sia il gas della sua abitazione.
Secondo quanto riferito dalla polizia, mentre i vigili del fuoco, chiamati appositamente, stavano cercando di aprire la porta, l'uomo ha sparato due colpi proprio attraverso la porta stessa.
Un vigile del fuoco di 56 anni del distaccamento di Viareggio è stato raggiunto di striscio dal proiettile, che gli è rimbalzato addosso, e i sanitari del pronto soccorso dell'ospedale Versilia, dove era stato trasportato, gli hanno refertato una contusione al costato. Per lui una prognosi di dieci giorni.
L'uomo ha sparato con una pistola calibro 22 che, spiega la polizia, è illegalmente detenuta.
In seguito all'accaduto una scuola materna vicina alla casa del 44enne è stata evacuata per precauzione mentre è stato bloccato l'ingresso pomeridiano in una elementare, anch'essa non lontana dall'abitazione.
Gianluigi Ragoni aveva lavorato per un periodo all'ospedale Santa Chiara di Pisa dove svolgeva la mansione di barelliere, ma era stato licenziato tempo fa e da allora non aveva più trovato lavoro.
Una donna che abita nelle vicinanze di Gianluigi Ragoni racconta che "già da diverso tempo viaggiava per il paese sempre vestito in bianco dicendo che la fine era vicina, che lui era Dio. Qualche volta fermava le persone con tono un po' altezzoso, chi lo conosceva lo evitava", ma "per noi era una persona strana che passeggiava per strada", non pericoloso.
Alla domanda se avesse paura, la donna ha risposto che "pensavo semplicemente" avesse questa "fissazione, di credersi onnipotente, mai ha mai dato penso grandi squilibri", dice.
Nessuno sapeva "che avesse una pistola", spiega. "Ci siamo sempre visti per le strade, ultimamente ha dato un'immagine di sé non simpatica" ma in paese non aveva creato eccessivi problemi, anzi "trovato spesso a fare colazione con il padre, aveva le sue idee, raccontava di questa sua onnipotenza", ma non altro.