giovanna fatello -kbqc-u43050762082561peh-512x384@corriere-web-sezioni_192x144 GIOVANNA FATELLO
(ANSA) - Rinviati a giudizio i due anestesisti, i due chirurghi e la direttrice sanitaria della clinica romana Villa Mafalda coinvolti nell'inchiesta sulla morte di Giovanna Fatello, la bambina di 10 anni deceduta il 29 marzo 2014 dopo un intervento di timpanoplastica. Lo ha disposto il gip Elvira Tamburelli accogliendo una richiesta della procura. Sotto processo, che comincerà il 22 novembre prossimo sono finiti gli anestesisti Pierfrancesco Dauri e Federico Santilli, i chirurghi Giuseppe Magliulo e Dario Marcotullio e la direttrice sanitaria Rossella Moscatelli.
I primi quattro risponderanno di concorso in omicidio colposo e falso, la Moscatelli solo di falso. Secondo l'accusa, i due medici anestesisti non avrebbero mantenuto una "sufficiente ventilazione delle vie aeree della paziente", è detto nel capo imputazione, causando la "morte della paziente a seguito di un processo di ipossia-bradicardia- arresto cardiaco in asistolia".
I due chirurghi otorini avrebbero proseguito l'intervento, malgrado l'allontanamento di Dauri dalla sala operatoria, in carenza delle necessarie condizioni di ventilazione della bambina. Tutti gli imputati risponderanno poi di falso per aver indicato nella cartella clinica e nel referto di morte un falso orario del decesso per giustificare "una inspiegabile fase rianimatoria attuata al fine di diluire e/o eliminare mediante urina farmaci ad uso non anestesiologico usati sulla paziente, ma non dichiarati in cartella".
villa mafalda giovanna fatello
"I genitori di Giovanna - ha dichiarato l'avvocato Gianluca Tognozzi, legale di parte civile insieme con Orazio La Bianca e Francesca Florio - aspettavano solo l'inizio del processo per poter capire cosa sia successo alla loro figlia". Per l'avvocato Francesco Compagna, difensore di Dauri, la "ricostruzione dei fatti effettuata dall'accusa è completamente assurda e si pone in contrasto con gli elementi acquisiti. Alla scorsa udienza i legali della famiglia avevano addirittura sollecitato la sostituzione del magistrato che ha svolto le indagini perché ritenuto non sufficientemente convinto delle ipotesi avanzate. A questo punto ci auguriamo che il processo si svolga celermente e che faccia definitivamente emergere la semplice verità".