Mauro Romano per Milanofinanza.it
Gli Stati Uniti sanciscono la tregua sulla web tax. L’amministrazione Biden ha sospeso i dazi nei confronti di sei Paesi, inclusa l'Italia, per concedere più tempo al fine di raggiungere un accordo sulla tassazione internazionale in seno all'Ocse e al G20.
I dazi che sarebbero dovuti scattare nei confronti di Austria, India, Italia, Spagna, Turchia e Regno Unito erano in risposta alle loro tassazioni nazionali sui servizi digitali. La Commissione Ue ha accolto favorevolmente la decisione. I dazi al 25% avrebbero colpito un import complessivo di quasi 2 miliardi di dollari, di cui 800 milioni dal Regno Unito e 300 milioni a testa da Italia e Spagna.
A giugno 2020 la passata amministrazione Trump aveva lanciato un'inchiesta sulle tasse ai giganti del web imposte da vari Paesi nel mondo, ma anche lui aveva sospeso i dazi, che sarebbero dovuti scattare dal 6 gennaio scorso.
il ministro del tesoro daniele franco
In Italia il gettito dell’imposta sui servizi digitali per il 2020 è stato comunque limitato: appena 233 milioni di euro. I dati sono stati presentati dal ministro dell’Economia, Daniele Franco, rispondendo alle interrogazioni dei deputati in Aula.
«Il termine per il pagamento della prima rata per l’imponibile anno 2020 è stato prorogato al 17 maggio 2021, fissando al 30 giugno il termine per invio della dichiarazione annuale», ha spiegato il titolare del dicastero di Via XX Settembre. «A oggi sono stati ripartiti versamenti effettuati con modello F24 fino al 17 maggio per un importo di 98 milioni da parte di 49 soggetti, 40 società di capitali e 9 soggetti non residenti, e sono stati rilevati alla Ragioneria di Stato bonifici effettuati direttamente in Tesoreria per un importo di 135 milioni, complessivamente quindi risulta un gettito dell’imposta sui servizi digitali per il 2020 che ammonta a 233 milioni».
A spianare la strada per una soluzione è stata proprio Washington, con la proposta di un'aliquota fiscale minima globale di almeno il 15%. L'iniziativa si colloca all'interno dell'agenda fiscale del presidente Usa, Joe Biden, che prevede l'aumento dell'aliquota dell'imposta sulle aziende e delle tasse sui profitti esteri delle società statunitensi. Alcuni Paesi, come l'Irlanda, avevano però fin da subito espresso scetticismo.
«Con le esportazioni del Made in Italy che sono più che raddoppiate negli Usa (+113%) è importante la sospensione per sei mesi dei dazi aggiuntivi a sei Paesi, tra cui l'Italia, nell'ambito delle dispute sulla digital tax», commenta la Coldiretti sulla base degli ultimi dati Istat sul commercio estero ad aprile.