Franca Giansoldati per “il Messaggero”
PAPA BERGOGLIO E IL SINODO PER L AMAZZONIA
Niente preti sposati in Amazzonia. Tanto meno donne diacono. Per sopperire alla carenza di vocazioni i vescovi continueranno a mandare in quelle zone dei sacerdoti in prestito, i cosiddetti fidei donum. E dire che durante il sinodo sull'Amazzonia se ne era parlato tanto. Era stato detto che i preti sposati potevano costituire una soluzione accettabile in una regione grande quasi quanto l'Europa visto che alcune comunità vedono un missionario se va bene una volta l'anno. Durante il sinodo c'era un misto di entusiasmo e speranza per una imminente piccola, timida svolta da parte del Papa a favore dei viri probati, persone di provata fede con moglie e figli. Un drappello di vescovi e cardinali brasiliani avevano anche esercitato un discreto pressing.
DUBBI
Nel documento finale la proposta era contenuta in un passaggio, il numero 111, il più divisivo, approvato con 128 voti e 41 contrari. Poi nel corso di questi tre mesi qualcosa è cambiato, il dibattito è proseguito sottotraccia, in modo carsico e al Papa sono arrivati i giudizi negativi di tanti big del collegio cardinalizio sfavorevoli ad aperture.
Qualcuno ha persino evocato un possibile scisma se solo Francesco nella sua Esortazione Post Sinodale - che viene presentata stamattina, e ha come titolo: Querida Amazzonia, Diletta Amazzonia - avesse accolto e fatto diventare regola la consacrazione di uomini sposati. Da allora i toni si sono fatti più dubbiosi, causando sacche di resistenza. Fino al colpo finale, il libro del Teologo Ratzinger e del cardinale ultra-conservatore Robert Sarah pubblicato per scongiurare una eventuale spinta in avanti da parte di Francesco.
PAPA BERGOGLIO E IL SINODO PER L AMAZZONIA
Nessuno saprà mai se il Papa ha subito pressioni e se Querida Amazzonia è stata nel frattempo cambiata in extremis, magari sbianchettata in alcuni punti critici, riformulata per evitare uno scontro atomico. In ogni caso le tifoserie dei due Papi in queste settimane hanno duellato a distanza. L'entourage di Francesco ha insistito molto nel sottolineare che la sua posizione non è mai cambiata e che è sempre stato contro ad ogni apertura ed eccezione. Di segno opposto i fan di Ratzinger.
Un po' di tempo fa hanno pubblicato persino una bozza non ufficiale in cui appariva la temuta apertura. L'Esortazione Apostolica, nella versione finale, è un testo ortodosso, ripercorre le tematiche ambientali, la necessità di preservare il polmone verde amazzonico, il rispetto della biodiversità la tutela delle popolazioni indigene che stanno scomparendo sotto i colpi del land-grabbing, delle politiche di Bolsonaro e del disboscamento delle multinazionali assai attive anche in Perù, Bolivia, Equador, Colombia, Venezuela. Francesco si concentra sull'eucarestia come fulcro della vita cristiana.
Un sacramento che riservata solo ai sacerdoti. I laici vengono tenuti fuori anche se a loro viene riconosciuto un grande ruolo nella evangelizzazione del territorio e nel far crescere il senso della comunità, magari sviluppando progetti per diffondere le scritture. Per il resto ribadisce, a scanso di equivoci, che chi celebra la messa è solo il prete. Un ruolo di stretta pertinenza maschile visto che nemmeno alle donne vengono fatte concessioni di sorta. Tuttavia la battaglia per il sacerdozio femminile e l'abolizione del celibato è destinata a camminare altrove. Non ha funzionato in Amazzonia ma ora bisogna vedere come va avanti il vento riformista che soffia in Germania, dove i vescovi hanno avviato un biennio di dibattiti. Un cammino che si sa dove inizia ma non si conosce ancora dove possa finire.
papa francesco bergoglio arrabbiato