Marco Menduini per www.ilsecoloxix.it
Una nuova sigla fatta di lettere e numeri: S11900018. Rappresenta la novità sull’inchiesta su AlessioVinci, lo studente di Ventimiglia trovato morto a Parigi il 18 gennaio. Ancora, un mistero nel mistero nell’indagine che vuole appurare che cosa sia accaduto davvero quella sera ad Alessio, iscritto al primo anno di Ingegneria Aerospaziale al Politecnico di Torino.
Il ragazzo fu trovato ai piedi di una gru alta 50 metri. Non a Ventimiglia, dove abitava con il nonno Enzo. Non a Torino, dove studiava. Ma in un luogo dove non era mai stato. Nel quartiere parigino di Port Maillot. Perché sia arrivato là è ancora un mistero: ha viaggiato e raggiunto la capitale francese senza dire nulla a nessuno.
Alcuni dettagli arrivano ora dall’inchiesta della magistraturatransalpina trasmessa nei giorni scorsi alla procura di Roma, l’unica competente per i reati compiuti contro gli italiani all’estero. Il fascicolo è stato recapitato agli avvocati Marco Noto e Ambra Marchese, che tutelano gli interessi del nonno Enzo.
Il più clamoroso riguarda appunto questa sigla: S11900018. Clamoroso perché tutta questa vicenda sembra costellata di messaggi misteriosi lasciati dal giovane prima della sua fine. Ricordiamo: nella sua stanza d’albergo a Parigi Alessio aveva tracciato un altro codice apparentemente incomprensibile. Lo aveva scritto su un foglio e lo aveva fotografato con la telecamera del pc. L’aveva lasciato sullo schermo, come sfondo del computer. “E.T.P. je sais CAM 381ASLCM”. Aveva scavato col fuoco le stesse lettere ETP anche sotto la scrivania del suo alloggio nel Torinese.
Ora i sopralluoghi della polizia francese hanno rivelato che c’era anche un altro cartoncino, forse ricavato da una scatola di pennarelli, con la nuova scritta. Diffonderla rappresenta un gesto di speranza: che qualcuno a conoscenza del reale significato di quelle lettere o di quei numeri, o magari un esperto di crittografia, possa mettersi in contatto con i legali per giungere alla soluzione del mistero.
Le novità arrivano dal fascicolo di 70 pagine appena inviato dagli investigatori francesi alla Procura di Roma, che indaga per una possibile istigazione al suicidio. Ma ci sono anche altri elementi anomali che rendono sempre più intricata la soluzione del giallo. La partenza di Alessio per Parigi non è stata improvvisa, come fino a oggi si è creduto: la prenotazione era stata fatta online dieci giorni prima. Difficile poter pensare a un intento suicida con una premeditazione così lontana nel tempo. Ancora: nel suo sangue non ci sono né alcol né droga. Però tracce di un medicinale, un anticoagulante, in dosi moderate e terapeutiche. Non risulta però che Alessio soffrisse di patologie o avesse mai ricevuto specifiche prescrizioni mediche. Il farmaco, però, veniva utilizzato dal nonno Enzo nel passato. Il mistero, per ora, non è risolto. Anzi, appare sempre più fitto.