GOVERNATORE CRIMEA, 'C'È UN SANO DESIDERIO DI VENDETTA'
(ANSA) - "Naturalmente si sono scatenate le emozioni e c'è un sano desiderio di vendetta": lo ha detto il governatore della Crimea insediato dal Cremlino, Sergei Aksyonov, riferendosi all'esplosione provocata ieri mattina da un camion bomba che ha distrutto parzialmente il ponte di Crimea. "La situazione è gestibile: è spiacevole, ma non fatale", ha aggiunto, secondo quanto riporta il Guardian.
MOSCA, INVIO ARMI LUNGO RAGGIO A KIEV SARÀ LINEA ROSSA
(ANSA) - L'invio da parte dell'Occidente di armi a lungo raggio o più potenti a Kiev rappresenterà una linea rossa per la Russia: lo ha detto oggi alla Tass un alto diplomatico del ministero degli Esteri russo, Alexey Polischchuk. "Per quanto riguarda le linee rosse, le abbiamo già designate. Prima di tutto, si tratta della consegna a Kiev di armi a lungo raggio o più potenti. Misure specifiche di risposta alle azioni degli Stati Uniti e dei suoi alleati che forniscono armi al regime di Kiev saranno definite dopo un'analisi approfondita dello sviluppo della situazione", ha precisato.
LO ZAR È GIÀ PRONTO ALL'ESCALATION MILITARE UN FALCO AL COMANDO ARRIVA «ARMAGEDDON»
Fausto Biloslavo per “il Giornale”
IL CAMION BOMBA CONTROLLATO DAI RUSSI PRIMA DELL ESPLOSIONE
Il colpo è simbolico e punta dritto al cuore, a demolire il prestigio di Vladimir Putin. Il ponte di Kherch, che unisce fisicamente la Crimea annessa nel 2014 alla Russia, era stato inaugurato dal nuovo Zar al volante di un camion. E adesso un camion imbottito di tritolo lo ha fatto saltare in aria. Anche se passerà in secondo piano, rispetto al resto, per la prima volta nel conflitto in Ucraina l'attentato è stato condotto da un kamikaze più o meno consapevole. Dell'autista del camion bomba non deve essere rimasto nulla.
STRANE ONDE SOTTO AL PONTE DI CRIMEA
Se, come tutto fa pensare, fosse un colpo a effetto degli ucraini, la rappresaglia sarà inevitabile e durissima. Lo stesso Putin aveva fatto capire che il ponte è una linea rossa del conflitto. I russi potrebbero colpire obiettivi in profondità e forse edifici governativi a Kiev, a cominciare dal palazzo presidenziale, come non hanno mai fatto prima. Un'ulteriore escalation del conflitto, che gli stessi comandi ucraini mettono nel conto anche a livello di armi di distruzione di massa.
Forse non per il ponte di Kherch, ma solo in caso di una Caporetto russa sul fronte del Donbass o di Kherson, un ordigno nucleare di non grande potenza potrebbe venire sganciato sull'isola dei Serpenti, sperduta nel mar Nero e riconsegnata agli ucraini. Un video con un fungo atomico che la polverizza riducendola ad un deserto radioattivo sarebbe un segnale terrificante per il mondo intero.
Dopo avere tirato il sasso, gli ucraini nascondono la mano mettendo in moto una campagna di gioco degli specchi. Ministro della Difesa e consiglieri presidenziali hanno tutti acclamato e ironizzato sul ponte abbattuto a poche ore dal settantesimo compleanno di Putin.
Nei mesi precedenti generali e fedelissimi di Zelensky minacciavano di colpire il ponte sfruttando i nuovi lanciarazzi americani. Gli Usa hanno messo il veto, ma adesso è crollato e gli stessi che si sono lasciati andare ai brindisi a Kiev hanno fatto marcia indietro accreditando una fantomatica pista russa.
meme sull esplosione del ponte tra crimea e russia
Se fosse la mossa di una faida interna condita da arresti a Mosca di ufficiali russi, rivelazione sparata solo dai servizi ucraini, ci troveremmo di fronte a uno scenario da purghe di traditori oppure golpe, vero o presunto.
Al di là dei complotti, la realtà dei fatti è che il Cremlino ha fatto sostituire l'ennesimo comandante delle operazioni in Ucraina. Il soprannome, «Armageddon», fa già capire che si tratta di un osso ancora più duro rispetto ai predecessori.
Il generale Serghei Surovikin durante l'invasione sovietica dell'Afghanisatn ha combattuto nei ranghi degli Spetsnaz, i corpi speciali. A Mosca, nel 1991, è rimasto coinvolto nel tentativo di golpe contro Gorbaciov. Nel 2017 ha comandato le truppe russe in Siria e prima dell'Ucraina guidava il Comando delle forze aereo spaziali, che comprende l'aviazione militare. In giugno era già stato incaricato di guidare il fronte sud riuscendo a rintuzzare, almeno in parte, gli attacchi ucraini e mantenendo il controllo di Kherson.
Gli inglesi sperano che «la guerra finirà entro Natale» se gli ucraini continuassero ad avanzare nel Donbass. Una pia illusione salvo scenari da diserzione di massa come nel 1917. I russi negli ultimi giorni hanno conquistato alcuni villaggi attorno a Bakhmut difesa con le unghie e con i denti dalle forze di Kiev. La caduta della città aprirebbe la strada verso la linea del Piave degli ucraini nel Donbass fra Sloviansk e Kramatorsk.
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La vera Caporetto russa potrebbe verificarsi se le unità gialloblu riuscissero a liberare Kreminna. La posizione strategica sul fronte dell'Est permetterebbe agli ucraini di avanzare nell'auto nominata repubblica di Lugansk, la fetta del Donbass occupata dai filo russi. Le città di Severodonetsk e Lysychansk, che sono costate pesanti perdite da ambo le parti, potrebbero venir liberate.
E la sconfitta per Putin sarebbe irreparabile.
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