Federica Pellegrini per gazzetta.it
Oggi è la festa della donna e il mio pensiero va a quelle donne che purtroppo stiamo vedendo da lontano, attraverso uno schermo troppo poco empatico, che sia di una televisione o di un cellulare.
Penso a quelle donne costrette a scappare con i propri figli, tenuti per mano sotto il rumore pauroso e assordante delle bombe che cadono. Quelle donne che si sono trovate a partire senza preavviso, con il freddo pungente di una primavera che tarda ad arrivare, con figli poco più che neonati avvolti nelle coperte, con figli feriti portati in ospedali senza corrente. E con figli persi a 18 mesi… povero Kirill!
SOPRAVVIVENZA
Donne che si sono dovute fare forti per poter sopravvivere, e per far sopravvivere i loro figli, una forza che solo l’istinto alla sopravvivenza ti può dare; donne che hanno lasciato i loro mariti e compagni a combattere con l’incertezza di rivedersi, chissà, e quando ancora, e dove; donne che hanno indossato una divisa militare, e sono sul campo per dare battaglia, pronte a una lotta di resistenza cupa.
guerra in ucraina bambino a terra
Dopo aver visto l’inferno, crederanno ancora nel Paradiso queste donne?!? Dentro di me spero di si, però questo schermo così poco empatico mi frega, al punto tale da chiedermi: "Io ci crederei ancora nel Paradiso? Crederei ancora che prima o poi tornerà il sole?". Quello che mi auguro, da donna, è che queste donne non pensino né al sole né al Paradiso, ma che trovino la forza per resistere e sopravvivere.
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