L’UOMO CHE AIUTA LE TRANS A TROVARE UNA VOCE – A TORINO IL CHIRURGO ANDREA CAVALOT ESEGUE INTERVENTI PER MODIFICARE LE CORDE VOCALI A CHI È NATO MASCHIO: “MOLTE MI DICONO CHE È ADDIRITTURA PIÙ IMPORTANTE DEL CAMBIO DI SESSO O DI VEDERE IL NOME MODIFICATO SUI DOCUMENTI” – L’INTERVENTO È STATO INVENTATO DA UN CHIRURGO GIAPPONESE E AL MOMENTO CI SONO CIRCA 5 MEDICI IN EUROPA CAPACI DI CONDURRE L’OPERAZIONE...

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Filippo Femia per "la Stampa"

 

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Alcune sono terrorizzate a pronunciare un innocuo «ciao», altre sgranano gli occhi: non credono alle loro orecchie. A non trattenere le lacrime dall'emozione sono in moltissime. Sulla sedia dello studio di Andrea Cavalot inizia la nuova vita di centinaia di persone: prima di rivolgersi a lui, una voce maschile abitava un corpo femminile. «Potrei paragonarmi a un accordatore di chitarra», sorride l'otorinolaringoiatra, scherzando. 

 

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Dal 2006, nell'ospedale di Moncalieri, alle porte di Torino, esegue la tiroplastica di quarto tipo: in termini più fiabeschi regala una voce femminile, modificando le corde vocali, a chi è nato maschio. «Molte mi dicono che è addirittura più importante del cambio di sesso o di vedere il nome modificato sui documenti», spiega il dottore. Perché la voce non inganna come invece fa la chirurgia estetica: un timbro maschile può mettere in imbarazzo chi appare donna e alimentare pregiudizi. 

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«Ricordo la storia di una trans che ho operato - racconta il dottore -. Si era sposata e aveva adottato una bambina nera. Prima di andare in sala operatoria mi confidò: "Sono certa che in futuro potrebbe avere problemi per il colore della pelle, ma non voglio che ne abbia per la voce della mamma"». L'ospedale Santa Croce di Moncalieri è uno dei pochissimi centri pubblici in Italia dove si esegue questo tipo di intervento alle corde vocali. È un punto di riferimento anche in Europa, dove i chirurghi con l'esperienza del dottor Cavalot sono un pugno: «Non più di cinque», calcola lui, che ha 61 anni. 

 

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Dal 2006 ha eseguito più di cinquecento tiroplastiche, una cifra record: i pazienti arrivano da tutta Italia («il 90% da fuori Piemonte, molti da Sud e Sardegna») e uno su cinque è straniero. Nella quasi totalità dei casi si tratta di uomini che desiderano cambiare sesso e diventare donne: nel caso inverso le cure ormonali di testosterone sono sufficienti a modificare la voce da femminile a maschile. L'«inventore» di questo tipo di intervento è un giapponese, che però lasciava cicatrici evidenti sulla gola. 

 

«Io invece ho perfezionato una tecnica meno invasiva, anche reversibile: chi cambia idea può sempre tornare indietro», spiega Cavalot. Spesso il dottore torinese si reca a Bangkok, capitale mondiale degli interventi chirurgici per il cambio di sesso. Sono stati i colleghi thailandesi a volerlo fortemente, per imparare una tecnica che nessuno conosceva. Si sorpresero quando incontrarono alcuni italiani che volevano cambiare sesso ma avevano già una voce femminile. 

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Alle domande dei chirurghi thailandesi incuriositi, raccontavano dell'operazione del dottor Cavalot. «"Where is Moncalieri?", chiesero sorpresi. Poi mi contattarono via mail e da allora ci vediamo una volta all'anno». L'intervento non è complesso, dura mezz' ora o poco più. Tecnicamente si rende la corda vocale più esile e la si tende maggiormente per ottenere una frequenza più alta: dai 90 Hertz di media di una voce maschile si passa ai 180/200 di una femminile.

 

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 A certificare la riuscita dell'intervento è il sonogramma, un esame effettuato da un computer che analizza la voce. Sullo schermo del pc del dottore scorrono immagini di una persona prima dell'operazione: il viso femminile scandisce con un timbro profondo i giorni della settimana, le frequenze registrate non raggiungono gli 85 Hertz. Dopo l'intervento il numero si impenna, le onde sono più ampie: dalla bocca della paziente esce una voce femminile che lei stessa ascolta per la prima volta.

 

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 «Dopo l'operazione bisogna osservare una settimana di silenzio assoluto - spiega il dottor Cavalot -. Le prime parole le pronunciano nel mio studio e l'emozione è sempre fortissima». Il cambiamento è radicale, dallo schermo la donna sorride, più incredula che imbarazzata. La trasformazione sognata da tempo è finalmente completa: le cicatrici di una vita sembrano sfumare d'improvviso. Per moltissime è l'ultimo tassello per voltare definitivamente pagina e cominciare una nuova vita.

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