(di Manuela Correra) (ANSA) Fare fronte alla carenza di anestesisti impiegando gli specializzandi in questa disciplina in sala operatoria, ma senza un tutor che faccia loro da guida come prevede l'attuale normativa. E' quanto accadrebbe in alcuni ospedali della Campania ed il caso è stato al centro di un'interrogazione a risposta immediata alla quale ha risposto oggi in Commissione Affari sociali della Camera il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato.
Si attendono chiarimenti dalla Regione, ha affermato il sottosegretario, mentre la Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva (Siaarti) definisce molto grave l'accaduto, se i fatti saranno confermati. Ad effettuare le procedure di anestesia, secondo quanto evidenziato nell'interrogazione, sarebbero medici anestesisti specializzandi del terzo anno, impiegati in sala operatoria senza la presenza di un tutor: "Purtroppo - ha risposto Gemmato all'interrogazione - la Regione Campania, nonostante la richiesta effettuata, non ha fatto pervenire alcuna informazione riguardo al caso specifico sollevato. Sarà mia cura, pertanto, fornire le informazioni in merito ai fatti esposti non appena avrò acquisito dettagliate ed esaurienti notizie dalla Regione Campania".
Gemmato ha quindi ricordato, in riferimento all'impiego degli specializzandi negli ospedali, come "con l'intento di rendere il Ssn maggiormente attrattivo per i giovani professionisti ed assicurarne un rapido inserimento nel mondo del lavoro, la Legge di bilancio del 2019 consente ai medici in formazione specialistica di poter accedere, a partire dal secondo anno del corso, alle procedure concorsuali per l'accesso alla dirigenza del ruolo sanitario e di poter essere assunti dalle aziende ed enti del Ssn, con contratto a tempo determinato e con orario a tempo parziale in ragione delle esigenze formative degli stessi". Devono svolgere, si precisa, "attività assistenziali coerenti con il livello di competenze e di autonomia raggiunto".
Gemmato ha inoltre sottolineato che la norma prevede che un tutor "nel corso dell'incarico stabilisce, sulla base delle competenze acquisite dallo specializzando, le attività assistenziali che lo specializzando può via via svolgere in autonomia, ferma restando la necessità per il tutor di intervenire tempestivamente in caso di necessità" e che "in nessun caso l'attività del medico in formazione specialistica è sostitutiva del personale di ruolo". Se questi casi fossero confermati, sottolinea all'ANSA il presidente Siaarti Antonino Giarratano, "sarebbe molto grave, sia sotto il profilo della sicurezza dei pazienti sia per possibili risvolti medico-legali".
La Siaarti, precisa il presidente, "è assolutamente favorevole all'impiego congruo ed in sicurezza degli specializzandi anestesisti negli ospedali, ma bisogna garantire appunto condizioni di sicurezza e la presenza del tutor in sala operatoria è obbligatoria. In caso di complicanze, infatti, il tutor è pronto ad intervenire e ciò è fondamentale - conclude - per effettuare in sicurezza le procedure".