Paolo Virtuani per corriere.it
I 35 gradi che si prevedono nel fine settimana in varie località potrebbero battere i record per le temperature più alte mai raggiunte nel mese di maggio in Italia. Certo, non sono i 51 gradi registrati in Pakistan e nemmeno i 40 di Marrakech dei giorni scorsi — normali in Marocco, ma non così presto —, si tratta però di un livello che ricorda molto da vicino quello toccato nelle nostre regioni nel 2003.
E non sono ricordi piacevoli. Il maggio rovente del 2003 fu l’anticamera di un’estate caldissima che si potrebbe verificare anche quest’anno. «Il Centro europeo di previsioni meteo (Ecmwf) indica in 2-3 gradi l’aumento delle temperature della prossima estate rispetto alla media trentennale», spiega Lorenzo Tedici, meteorologo di IlMeteo.it, pur con la prudenza relativa a previsioni a lungo termine (2-3 mesi).
Il ricordo del 2003
L’anticiclone di maggio 19 anni fa favorì la persistenza di valori termici elevati che si scatenarono poi in agosto. In Francia nel 2003 l’ondata di calore provocò almeno 15 mila vittime. Per l’Italia le statistiche indicano diverse migliaia di morti in più rispetto all’estate precedente. In seguito alla lunga estate calda del 2003, due anni dopo venne varato dal ministero della Salute il Piano nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo con il monitoraggio a tre colori delle principali città.
Il rapporto Onu
Il più recente rapporto dell’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) evidenzia come gli ultimi sette anni sono stati i più caldi di sempre. Quindi il picco previsto di 35 gradi nel weekend fa ancora più impressione. E allarma perché siamo solo in maggio. L’anno scorso in Sicilia si raggiunsero i 48,8 gradi, record europeo frantumato. Ma era agosto. «Un record impressionante — dice Tedici —, che potrebbe essere raggiunto o superato». A Milano il valore più alto di maggio è stato fissato a 35,5 °C nel 2009. Il record è in bilico. «Dipende dall’umidità», spiega l’esperto meteo. «Se è molto elevata il termometro sale di meno, ma aumenta la sensazione di afa e il disagio per le persone».
Siccità: non piove
C’è inoltre da affrontare la siccità. I primi quattro mesi dell’anno hanno visto, specie nel Nord-Ovest, un deficit di pioggia che ha toccato il 70%. «Nell’ultimo decennio abbiamo avuto i cinque anni più siccitosi della storia», ricorda Francesco Vincenzi, presidente dell’associazione che riunisce i consorzi di gestione delle acque irrigue (Anbi). Secondo uno studio recente la siccità che ha interessato l’Europa tra il 2018 e il 2020 non ha paragoni negli ultimi 250 anni. Nei prossimi mesi la situazione potrebbe aggravarsi e diventare drammatica.
Secondo Coldiretti la siccità è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con danni stimati in 1 miliardo di euro l’anno. Senza contare che più caldo fa, maggiore è il vapore nell’aria e maggiore è anche il rischio di bombe d’acqua, trombe d’aria e grandinate devastanti. Il Wmo sottolinea come le condizioni meteo estreme abbiamo causato danni per centinaia di miliardi di dollari e un bilancio umano pesante. L’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, prosegue l’associazione degli agricoltori nella sua analisi, nell’arco di dieci anni in Italia ha causato 14 miliardi di euro di danni.
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