Estratto dell’articolo di Tommaso Fregatti e Matteo Indice per www.lastampa.it
La Procura li ha accusati sulle prime d’aver violentato, ferito e filmato una ragazza dopo averla fatta ubriacare in discoteca. E però scandagliando i loro telefoni gli investigatori hanno scoperto che avevano ripreso con lo smartphone altri rapporti (in quei casi consenzienti) scambiandosi i file e commettendo così ulteriori reati.
I poliziotti della squadra mobile nelle scorse settimane hanno iniziato a convocare le ragazze che s’intravedono nei vari frame: alcune si sono riconosciute, consolidando così gli addebiti, ma per circoscrivere meglio il numero dei video […] è stata affidata una perizia a un informatico.
I due inquisiti hanno 22 e 24 anni, sono genovesi ed entrambi giocatori di pallanuoto d’alto livello […], e le loro identità reali vengono al momento omesse per non rendere riconoscibile la vittima (li indicheremo con i nomi di Luca e Massimo). Indagati per «violenza sessuale di gruppo» e «lesioni», e perquisiti, sono stati […] accusati anche di «interferenze illecite nella vita privata» e […] di «diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti». È, quest’ultima, la contestazione nota comunemente come «revenge porn» […]
[…] Per ripercorrere la vicenda tuttora al centro di una doppia inchiesta della Procura di Genova [...] è invece necessario ripartire dal 13 aprile 2022.
Chiara (nome di fantasia) partecipa a una festa in una casa del centro storico insieme a diversi amici, e del gruppo non fanno parte i due presunti violentatori. Beve alcuni drink e raggiunge un’altra compagnia in una frequentatissima discoteca del centro.
Qui incontra Luca e Massimo: il primo è legato a una sua conoscente, mentre Chiara prova un certo interesse nei confronti del secondo. Durante la serata ci sono effusioni soft e i due ragazzi fanno bere alla ventenne parecchi bicchieri di Vodka, invitandola a casa di Massimo. Lei, dopo un’iniziale titubanza, raggiunge l’appartamento per stare con il ragazzo. Ma quello che sulle prime sembra un incontro piacevole si trasforma, nelle parole molto precise della giovane, in un incubo.
Si aggiunge infatti pure Luca e - sostiene il pubblico ministero […] - «abusando delle condizioni di inferiorità fisica e psichica in cui versava Chiara […], in quanto alterata dall’abuso di sostanze alcoliche, costringevano quest’ultima a compiere e subire atti sessuali, procurandole varie lesioni (in seguito certificate dal pronto soccorso dell’ospedale cui si era rivolta la ragazza, ndr)».
[…] Chiara, nel corso di un incidente probatorio […] svoltosi in autunno […] aggiunge altri dettagli. E spiega in particolare come le lesioni le siano state inferte dopo che si era detta contraria a compiere quegli atti, con l’obiettivo di fatto di costringerla ad andare avanti contro la propria volontà.
Rimarca più volte lo stato di debolezza nel quale si trovava a causa dell’alcol e descrive la completa sopraffazione fisica subita per oltre un’ora dai due ragazzi, che descrive molto forti in virtù della loro pratica sportiva. E rimarca che al termine della violenza entrambi si sono raccomandati di non raccontare nulla di quanto accaduto […] Luca e Massimo sostengono la linea del rapporto sempre consenziente, mentre per chiarire il filone del revenge porn sarà decisivo l’esito delle perizie informatiche.