SE ANCHE IL CLUB DEL SESSO NON TROVA DIPENDENTI, NON C'E' PIU' SPERANZA - IL PROPRIETARIO DEL LOCALE "ANDIAMO", IN CARINZIA, STA CERCANDO BARISTI, RECEPTIONIST E CUOCHI, MA NON RIESCE A REPERIRLI - IL MOTIVO? LE MOGLI E LE FIDANZATE NON APPROVANO - "IL COMPENSO VARIA IN BASE ALLE COMPETENZE. CI SONO 14 MENSILITA' PARTENDO DA 1500 EURO AL MESE NETTI, SI TRATTA DI CONTRATTI DA 40-42 ORE SETTIMANALI, DUE GIORNI LIBERI ALLA SETTIMANA, UN MESE DI FERIE..."

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Da leggo.it

 

Cristiano Fabris del club del sesso Andiamo Cristiano Fabris del club del sesso Andiamo

In tempi in cui ristoranti e locali lamentano la mancanza di personale, a fronteggiare lo stesso problema ci sono anche i club del sesso. Accade a Villach, cittadina della Carinzia (Austria) vicina ai confini italiano e sloveno, dove il titolare del club 'Andiamo', Cristiano Fabris, originario di San Donà di Piave, sta cercando baristi, receptionist e cuochi, ma non riesce a trovarli. Il motivo? Le loro mogli e fidanzate non vogliono.

 

Il club del sesso Andiamo Il club del sesso Andiamo

Come scrive oggi il quotidiano Il Gazzettino, Fabris si è trasferito nel 2018 in Austria, dove la prostituzione è legale, e da qualche anno dedica tutte le sue energie al rilancio del “centro benessere per uomini”.

 

Ma a mancare all’appello sono, appunto, i dipendenti: «Dopo le chiusure dovute all’emergenza sanitaria e una ristrutturazione complessiva dell’ambiente – spiega Fabris – siamo pronti a riaprire l’Andiamo il 28 maggio. Siamo alla ricerca di 15 persone tra addetti alla reception, baristi e cuochi. I dipendenti assunti per l’apertura sono già 15, ma ci servirebbero dalle 5 alle 7 persone in più per avviare bene le stagione, gli altri verrebbero assunti prima di luglio».

 

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La retribuzione e il trattamento, afferma, sarebbero in linea con le leggi austriache. «Siamo in regola con tutto – precisa Fabris – il compenso naturalmente varia in base alle competenze. Si percepiscono 14 mensilità, partendo da 1.500 euro al mese netti. Lo stipendio di un addetto all’ingresso va dai 1.500 ai 1.700 euro, si occupa di dare informazioni telefoniche quando chiamano i clienti, e dell’accoglienza degli stessi, spiegare come funzione l’ingresso giornaliero, fornire l’accappatoio, le ciabatte, l’asciugamano, il braccialetto, incassare il costo delle consumazioni extra. Serve conoscere l’italiano, l’inglese e il tedesco. Per un barista si va dai 1.500 ai 1.600 euro in base all’esperienza e c’è anche un premio-produzione in funzione delle consumazioni e le capacità professionali, per cui con la provvigione si può arrivare a 2.200 o 2.300 in modo abbastanza costante. Un cuoco guadagna in media dai 2.000 ai 2.400 euro, per il capo-cucina si arriva a 3.000. Si lavora di più chiaramente venerdì, sabato e domenica. Si tratta di contratti da 40-42 ore settimanali, due giorni liberi alla settimana e un mese di ferie l’anno. Per un dipendente è un mezzo paradiso».

 

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Ma il motivo della difficoltà nel trovare personale, non sta nello stipendio ma proprio nel luogo di lavoro: a mogli e fidanzate non sta bene che il proprio uomo sia ogni giorno in compagnia di ragazze sexy. «Non si trovano dipendenti perché, tra le conseguenze della pandemia, la maggior parte dei cuochi o chi lavorava in cucina nel frattempo ha cambiato lavoro. Tanti giovani non hanno voglia di lavorare, qualcuno non vuole trasferirsi. Ma ancora c’è chi ha famiglia, per cui la moglie non è d’accordo che si impegni in questo settore. Le donne, inoltre, non accettano di buon grado di lavorare in questo ambiente. Anche nei locali “normali” si fa fatica a trovare dipendenti, figurarsi in un posto come questo, dove sembra che ci sia il demonio mentre offriamo un lavoro più che dignitoso».

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