Noemi Penna per www.lastampa.it
Un pauroso sentiero arroccato a cento metri d'altezza, a strapiombo su una gola, croce e delizia dei 600 mila turisti che in due anni non solo hanno deciso di sfidare le vertigini per percorrerlo, ma hanno anche pagato per farlo.
Stiamo parlando del Caminito del Rey Path, il Sentiero del re «più pericoloso al mondo». Un percorso di tre chilometri largo appena un metro costruito in Spagna lungo le pareti del Desfiladero de los Gaitanes di El Chorro, in Andalusia, sul canyon scavato dal fiume Guadalhorce.
Storicamente, questo passaggio viene utilizzato dal 1905: è stato costruito dalla Sociedad Hidroeléctrica del Chorro, proprietaria del Salto del Gaitanejo e del Salto del Chorro, per facilitare il passaggio degli operai alle cascate. Nel 1921 re Alfonso XIII partecipò all'inaugurazione della diga del Conde del Guadalhorce e attraversò il percorso, che da quel momento ha preso il nome di Caminito del Rey.
Il restauro è costato 5,5 milioni di euro e ha permesso la riapertura del sentiero nel 2015, dopo 14 anni di chiusura e la morte di cinque persone che hanno tentato di attraversarlo. Ma questo non ha bloccato il flusso turistico. Nonostante i divieti e multe di violazione di domicilio da 6 mila euro, decine di alpinisti hanno bypassato i cancelli per percorrerlo anche negli anni di chiusura, quando era in condizioni fatiscenti. E ora che ha ufficialmente riaperto, l'attrazione è così popolare da aver dovuto istituire il «numero chiuso». Ad accedervi - meteo permettendo - non possono essere più di 1100 persone al giorno.
Il sentiero è aperto da martedì a venerdì e l'ingresso costa 10 euro: per percorrerlo ci vanno fra le 4 e le 5 ore, oltre che uno stomaco di ferro e una buona dose di coraggio. Sono state installate le recinzioni di sicurezza, ma continuano ad esserci corrimano traballanti e passeggi considerati ostici anche dai più esperti.