È ormai certo: dopo una breve comparsa dell'anticiclone delle Azzorre torna quello che i meteorologi chiamano il "rovente anticiclone africano". Nei giorni del solleone l'aria sahariana arriverà dall'entroterra marocchino verso l'Europa e il Mediterraneo. Temperature in aumento quindi: il caldo raggiungerà un picco entro metà della prossima settimana.
Ma, secondo le previsioni non sarà caldo estremo, anche se le massime potranno in più di una occasione superare la soglia dei 35-36°C e raggiungere anche di 38°C. Già oggi c'è stato un aumento della temperatura e dell'afa in tutta Italia e domani si sentirà un ulteriore aumento. Al Nord la media sarà di 36-37°C, così come nella regioni centrali (soprattutto nella zone interne) in particolar modo nel Lazio e in Umbria. L'afa s'intensificherà soprattutto sulle regioni tirreniche.
Le condizioni di caldo estremo appresentano un rischio per la salute, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione: anziani, neonati e bambini, donne in gravidanza e persone con malattie croniche. Ma le temperature bollenti rappresentano una minaccia anche per alcune categorie di lavoratori outdoor, come quelli che svolgono mansioni nel settore dell'agricoltura e le persone, anche giovani, che fanno esercizio fisico.
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E' bene perciò seguire le regole dettate dal Ministero della Salute che anche all'inizio di questa estate ha fornito le linee guida per difendersi dal caldo torrido. Meglio perciò non uscire, se si può dalle 11 alle 18, in questa fascia oraria è sconsigliata l'attività fisica intensa all'aperto e la permanenza in parchi e nelle aree verdi, dove possono essere presenti elevati livelli di ozono nell’aria, dannoso per la salute.
Se si esce invece bisogna ripararsi la testa con un cappello leggero a falde larghe e preferire indumenti chiari, non aderenti, di cotone o lino, perché fibre sintetiche impediscono la traspirazione. E' indispensabile usare creme solari e occhiali da sole per proteggere adeguatamente la pelle e gli occhi.
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E' necessario inoltre, salvo diversa indicazione del medico curante, bere due litri di acqua al giorno. Una regola che vale per tutto l'anno, ma che diventa particolarmente importante in estate, quando il rischio di disidratazione diventa maggiore. Gli anziani, in particolare, devono assumere liquidi anche se non ne sentono il bisogno. Evitare di bere alcolici e limitare l'assunzione di bevande gassate o troppo fredde.
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Quanto al cibo, è preferibile consumare pasti leggeri con alto contenuto di acqua (frutta e verdura) ed evitando cibi elaborati ed eccessivamente piccanti. Meglio evitare porzioni abbondanti, preferendo quattro o cinque piccoli pasti distribuiti nell'arco della giornata.
Per rinfrescare la casa il ministero propone diversi accorgimenti utili, come lasciare chiuse le finestre durante il giorno e aprirle unicamente durante le ore più fresche della giornata (la sera e la notte), e limitare l'uso del forno e di altri elettrodomestici che producono calore (come phon e ferro da stiro). Se si utilizza l'impianto di aria condizionata, si raccomanda di regolare la temperatura tra i 24°C e i 26°C e coprirsi nel passaggio da un ambiente caldo ad uno più freddo. Infine, si suggerisce cautela nell'uso del ventilatore: può causare disidratazione se la temperatura interna supera i 32°C. In ogni caso, l'apparecchio non deve essere mai indirizzato verso le persone, ma regolato in modo da far circolare l’aria in tutto l’ambiente.
Per abbassare la temperatura corporea, è consigliabile fare bagni o docce con acqua tiepida, evitando però bruschi sbalzi di temperatura che possono provocare ipotermia, soprattutto in bambini e anziani.
Se si lavora all'aperto occorre evitare i rischi di disidratazione, colpo di calore e quelli da esposizione intensa alle radiazioni solari alternando momenti di lavoro con pause prolungate in luoghi rinfrescati e utilizzando un vestiario idoneo (abiti leggeri che consentono la traspirazione, copricapo e occhiali da sole) e creme protettive con filtro solare. Se si entra in un'auto parcheggiata al sole, prima di salire meglio aprire gli sportelli per pochi minuti per favorire l’abbassamento della temperatura nell’abitacolo, e poi iniziare il viaggio a finestrini aperti o utilizzare il sistema di climatizzazione. Va prestata poi attenzione nel sistemare i bambini sui seggiolini di sicurezza e verificare che non siano surriscaldati.
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