LO SFREGIO DI FONTANA DI TREVI: SEGNALETICA MODIFICATA PER ACCAPARRARSI I TURISTI. I CARTELLI DEL COMUNE SONO STATI OSCURATI. I SOSPETTI SUL TITOLARE DI UN NEGOZIO DI ALIMENTARI: NELLA ZONA E’ IN CORSO DA TEMPO UNA GUERRA TRA COMMERCIANTI – LA SINDACA RAGGI PARLA DI "AFFRONTO ALLA CITTA’" MA LE INDICAZIONI UFFICIALI SONO DEL TUTTO INSUFFICIENTI

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Camilla Mozzetti per il Messaggero

 

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«Io so chi è stato, potrei anche dire di averlo visto, lo sappiamo tutti, perché qui va in scena da tempo una guerriglia». Quella tra i commercianti di una zona nevralgica del centro di Roma per accaparrarsi il maggior numero di turisti.

 

Da dietro il bancone del bar dove lavora da anni, in via della Stamperia, un dipendente spiega così il caso delle indicazioni stradali fai-da-te per Fontana di Trevi che sono apparse di fronte alla sede dell'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, all'inizio di via della Panetteria, e che ieri mattina gli impiegati dell'ufficio decoro del Campidoglio hanno provveduto a rimuovere in fretta e furia dopo che le immagini hanno fatto il giro dei social bollando ancora una volta la Capitale come una città facile da offendere.

 

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Chi è o chi sono i responsabili? Dalle prime ricostruzioni dietro l'ultimo oltraggio al decoro pubblico si nasconderebbe la mano di qualche commerciante di via della Panetteria stanco di non fare affari perché la strada vicina (via della Stamperia per l'appunto) privilegiata dalle insegne regolari, raccoglie abitualmente il passaggio di un maggior numero di turisti.

 

È questa l'ipotesi dei vigili urbani che stanno indagando sul caso. «Non è mica la prima volta - prosegue il barista - ci sono una serie infinita di esposti presentati per i cartelli piegati o manomessi nei mesi scorsi, qui c'è una guerra tra commercianti per accaparrarsi più clienti».

 

LA DINAMICA

Riavvolgiamo il nastro e partiamo dalla notte di lunedì quando le scritte sono state disegnate da tre uomini catturati dagli occhi elettronici di alcune videocamere di zona. In terra, tra i sampietrini, sono state disegnate un'enorme freccia bianca e la scritta in maiuscolo Fontana di Trevi che ha offeso il decoro di Roma con l'obiettivo di indirizzare i pedoni su via della Panetteria, dirottando così i flussi dal percorso corrente e maggiormente frequentato di via della Stamperia.

 

Le scritte, però, non sono bastate: a essere completamente offuscate dalla vernice bianca, anche le insegne stradali che indicano come raggiungere il monumento progettato da Nicola Salvi. Dopo lo sgomento iniziale e le denunce piovute via social, con il Campidoglio che si è affrettato a rimuovere le scritte in strada ripulendo anche i cartelli, è partita l'indagine dei vigili urbani per risalire ai responsabili. In un primo momento si ipotizzava che dietro l'atto vandalico ci fossero gli urtisti, i venditori di souvenir da poco sfrattati per volontà del Comune da Fontana di Trevi. L'ipotesi non è completamente tramontata anche se proprio gli urtisti tramite l'associazione di categoria che li rappresenta hanno puntualizzato la loro estraneità.

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LE IMMAGINI

Il quadro è mutato grazie ai racconti dei commercianti e dei residenti di zona e soprattutto alle immagini delle videocamere dell'Agenzia italiana del farmaco e a quelle catturate dai dispositivi della presidenza del Consiglio dei ministri che hanno fornito agli inquirenti elementi utili all'indagine. Nei filmati, come confermano dal comando generale dei vigili, si vedono tre uomini mentre disegnano e imbrattano la segnaletica.

 

E su via della Panetteria? Tutti i commercianti fanno un passo indietro: «Non siamo stati noi». Di certo, già oggi si potrebbe risalire ai colpevoli. Da Palazzo Senatorio la sindaca Virginia Raggi ha tuonato: «Un episodio gravissimo, atti come questo sono un affronto alla città». «Un'offesa alla Capitale, alla sua credibilità», rincara l'assessore alle Attività produttive Carlo Cafarotti.

 

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Quale che sia il punto di osservazione, c'è un altro aspetto da sottolineare: la segnaletica turistica a Roma oltre a venire offesa è da tempo dimenticata. E pensare che invece i turisti la cercano. Stando, infatti, a uno studio della direzione generale per la valorizzazione del patrimonio culturale del Mibact circa l'82 per cento dei turisti fa caso «alla segnaletica esterna» di musei e siti monumentali. In primavera, annuncia il Comune, dovrebbero fare la loro comparsa in Centro 100 nuovi cartelli per indicare altrettanti siti. L'appalto da circa 130 mila euro è stato aggiudicato, la nuova segnaletica avrà anche dei codici QR per poter leggere sugli smartphone una breve descrizione dei monumenti e musei indicati. Nella speranza che i vandali - di vario tipo - si tengano alla larga.

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