Da corriere.it
Condanne definitive per Salvatore Buzzi e Massimo Carminati . Finisce così il processo Mondo di Mezzo (inizialmente noto come Mafia Capitale). Dopo nove ore di camera di consiglio, i giudici della Corte di Cassazione hanno respinto i ricorsi delle difese e confermato le condanne stabilite nell`Appello bis, a 12 anni e 10 mesi per Buzzi ed a 10 anni per Carminati. Buzzi è stato poi arrestato nella notte a Lamezia Terme: deve scontare 7 anni e 3 mesi di pena residua. Carminati, che era presente in aula, potrebbe andare ai servizi social.
Si tratta dell’ultimo capitolo della infinita storia processale e dei suoi tantissimi rivoli dovuti anche all’alto numero di imputati, ben 46 (erano oltre 100 gli indagati inizialmente, dei quali 80 raggiunti da misura cautelare), anche se — come vedremo — ci sarà una ulteriore piccola appendice.
Era stata la stessa Cassazione a disporre un processo di appello bis per il solo riconteggio della pena dopo l’esclusione della aggravante mafiosa e il riconoscimento di due separate associazioni a delinquere di tipo «comune», finalizzate alla corruzione (quella di Buzzi) e alle estorsioni e altri reati di strada (quella di Carminati). Nessuna correlazione diretta tra le due, dunque, nessuna pressione criminale sui politici capitolini, solo tangenti e accordi illeciti per favorire gli interessi delle coop di Buzzi. Nell’appello bis, conclusosi il 9 marzo 2021, la pena per Carminati era stata così diminuita a 10 anni di reclusione e per Buzzi a 12 anni e 10 mesi.
MASSIMO CARMINATI E SALVATORE BUZZI FIRMANO PER IL REFERENDUM SULLA GIUSTIZIA
Nella sua requisitoria depositata mercoledì la procuratore generale della Cassazione aveva chiesto di dichiarare inammissibili i ricorsi di Carminati e Buzzi, e aveva fatto invece aperture sulle pene accessorie e la libertà vigilata avanzate dalle difese degli altri sei imputati che non hanno fatto ricorso sulle pene principali avendole concordate: «i fatti riferiti a Carminati permangono gravi». Per quanto riguarda invece il ricorso presentato dalla difesa di Buzzi, il sostituto procuratore generale, Lidia Giorgio, aveva evidenziato il «ruolo apicale svolto» dall’ex ras delle cooperative «unitamente al Carminati» oltre al «numero e alla gravità delle condotte accertate (…) al pesante e grave inquinamento della cosa pubblica, nonché all’assoluto disinteresse di Buzzi per i controlli pubblici, al completo ribaltamento della logica ispiratrice del mondo delle cooperative». Nel primo processo di appello, nel settembre del 2018, Carminati era stato condannato a 14 anni e mezzo e a Salvatore Buzzi erano stati inflitti 18 anni e 4 mesi. Nel 2017, in primo grado (41 colpevoli, 250 anni di pena totale inflitti) Buzzi aveva ricevuto 19 anni, contro i 26 anni e 3 mesi richiesti, e Carminati 20, contro i 28 richiesti.
Gli altri imputati arrivati a questo passaggio in Cassazione sono Claudio Caldarelli (pena di 4 anni e 5 mesi) che chiedeva di ridurre a cinque anni l’interdizione dai pubblici uffici inflittagli invece in durata perpetua, Paolo Di Ninno (3 anni, 8 mesi e 10 giorni) , Alessandra Garrone (moglie di Buzzi, pena di 2 anni, 9 mesi e 10 giorni), Carlo Pucci (pena di 4 anni) e Fabrizio Testa (pena di 5 anni e 6 mesi). Infine, l’ex amministratore delegato di Ama, Franco Panzironi (pena di 3 anni e 6 mesi). Gli ermellini hanno ordinato l’appello ter accogliendo il ricorso della difesa del solo imputato Franco Panzironi, respinti gli altri ricorsi dei sette imputati. Accolta solo la richiesta di eliminare la misura di un anno di vigilanza per Pucci, Testa, Garrone e Caldarelli.