C.Ma. per “il Messaggero”
Lo stato adolescenziale ormai slitta fin verso i 30-35 anni. La vita media si è allungata sia per lui che per lei ma, la vecchia crisi di mezza età continua a resistere. E arriva, con sorprendente puntualità, intorno ai quaranta. È vero, di mezza età, non si parla più ma nella vita reale quel momento di bilancio arriva più o meno per tutti. Uomini e donne. Un momento in cui l' essere umano tende a fermarsi e a fare i conti.
Non sempre necessariamente con gli altri, spesso in solitudine. Conti che possono generare i comportamenti più diversi. Sembra essere così frequente e fisiologico questo stop (dovuto anche ai primi problemi fisici) che Kieran Setiya, docente di Filosofia al Massachusetts Institute of Technology, ha deciso di scrivere un manuale per aiutare chi è in difficoltà. Crisi di mezza età - Una guida filosofica (Nutrimenti editore) in cui raccoglie i segreti per superare al meglio la fine della gioventù e i problemi che questo passaggio porta con sé.
Setiya affronta le inevitabili sfide di quel pezzo di vita pur riconoscendo che, a quell' età, si ha ancora l' idea di essere cullati da una tarda adolescenza. Da tutti accettata. Spiega come è possibile «convivere con i rimpianti di scelte sbagliate, la nostalgia per gli anni della vera giovinezza, il senso di futilità e la ripetitività di abitudini e azioni». Il filosofo analizza, per esempio, le perplessità che, durante la cosiddetta crisi, vengono sul lavoro (per chi ha la fortuna di averlo) e sul matrimonio. «Che frequentemente annoia», commenta l' autore.
ARISTOTELE
kieran setiya crisi di mezza eta'
Il percorso tracciato da Setiya muove tra filosofia, psicologia e buon senso citando Aristotele, Schopenhauer, Virginia Woolf e Simone de Beauvoir. Si oscilla tra l' elencazione dei pensieri negativi che affollano improvvisamente la mente («sto cominciando a diventare grande», «non c' è più tempo per cambiare», «non posso cambiare»)e i consigli che invitano a non considerare quel periodo maledettamente negativo. Spunta la prospettiva di «un nuovo inizio». Che non significa solo distruggere il recente passato o l' esistente.
L' indicazione è: non mandare tutto all' aria. «Possiamo smontare ciò che si sarebbe dovuto fare, volere o apprezzare all' epoca giudicandolo da cosa si sarebbe voluto in retrospettiva», aggiunge. Affiancare alla lista di quello che non è andato come avremmo voluto la lista di tutto ciò che da queste situazioni inaspettate è scaturito. Operazione certamente complessa e non inutile.
«Se ripensate alla vostra vita - sono le parole di Setiya - è probabile che scoprirete eventi che rientrano in questo schema, dai più banali ai più significativi. L' errore è parte della condizione umana: le cose risultano migliori o peggiori di quanto aveste ragione di aspettarvi, riscattando una decisione sbagliata o precludendovene una giusta. Lo stesso vale per eventi non assimilabili a decisioni, fatti accaduti che non erano azioni da voi compiute...». Da qui, alcune regole per superare questa crisi che inizia e finisce in modo soggettivo.
L' EGOCENTRISMO
Tre atteggiamenti vanno sicuramente tenuti a mente: 1) In questo momento di ripensamenti non si deve essere troppo egocentrici («L' ossessiva ricerca della felicità interferisce con la propria realizzazione») 2)Dare spazio a valori ad attività che rendono l' esistenza positiva o più positiva rispetto al passato. Dalla futilità del giocare con gli amici, alle profondità dell' arte e della scienza 3) Ricordare sempre che questa età implica delle perdite riconoscendo i sentieri nei quali non si camminerà mai evitando troppa nostalgia.
Che fa male. Filosofia portante del manuale è quella di imparare a riconciliarsi, senza illusioni, anche con i fallimenti del passato. «Se la mezza età è il momento giusto per fare i conti con quello che è stato, è anche il momento - suggerisce ancora l' autore - per affrontare i limiti del futuro. Avete raggiunto la cresta del colle e lì davanti si allunga la discesa...».
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