Da www.leggo.it
Chiama il papà scomparso per ore, ma al telefono risponde il becchino dalla camera mortuaria del cimitero di Trento: «Suo padre è morto da qualche ora». Rodolfo Ravagni resta impietrito, suo padre Armando è deceduto per un malore mentre era a passeggio e la sua famiglia non ne aveva saputo nulla.
«Pronto, chi parla?». «Papà, sei tu?». Dall'altra parte del telefono c'è un operatore del servizio mortuario, che comunica la terribile notizia, nonostante non spetti a lui il compito: «Suo padre è qui in camera mortuaria lo hanno portato poco fa». Armando Ravagni, ingegnere molto noto a Trento, era uscito di casa poco dopo le 8 di mattina e non è più rientrato a casa. Davanti alle scuole Crispi il dramma: si sarebbe accasciato, a nulla è valso il massaggio cardiaco effettuato da un passante, scrive il Corriere Veneto. Tutto nel silenzio più totale. La sua famiglia lo dà per disperso per ore, fino alla chiamata con il necroforo.
«Nessuno ci ha avvisato dell’accaduto - spiegano i familiari - Non è possibile. Mio padre aveva addosso telefonino e documenti. Possibile che non ci sia stata dico una persona che abbia pensato di avvisare la sua famiglia? Su questa vicenda non staremo fermi. Vogliamo capire». «Se non ci avesse avvisato l’operatore del servizio funerario, che ringrazio, avremmo fatto denuncia di scomparsa», afferma il figlio Rudi. Attraverso l'avvocato, la famiglia ha presentato istanza alla Procura, sperando di avere una risposta su quello che è accaduto.
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